Asini in cammino: alla scoperta della natura con il trekking someggiato
Gelsomina, Elsa, Bianca, Margot e Marilyn. Cinque asine, cinque caratteri diversi ma la stessa dolcezza, empatia e caparbietà che le rendono delle incredibili compagne di trekking e avventure. Lo sa bene Thomas Dal Santo che nel 2020 diventa guida ambientale escursionistica e fonda Asini in Cammino, per portare, insieme alle sue asine, grandi e piccini a scoprire i territori dell’Altopiano dei Sette Comuni e della Pedemontana Vicentina. Il trekking someggiato permette di passeggiare con gli asini nella natura e di ammirare in tutta tranquillità i panorami lungo il cammino. Non solo, quell’incedere lento ci ricorda che talvolta il segreto per essere felici sta nell’imparare ad assaporare ogni momento anche quando portiamo un fardello pesante sulle spalle. Ecco la storia di Thomas e delle sue asine che aiutano le persone ad abbandonare la frenesia del quotidiano per ritrovare pace e serenità.
Come
nasce la passione per gli asini?
«Fin
dall’infanzia ho sempre avuto contatti con gli animali, ma quello
che mi rimase più nel cuore fu un’asina di nome Lussi. Ho
condiviso con lei molti anni che sicuramente gettarono le fondamenta
per quello che ora è diventato Asini in cammino. Nel settembre 2013
acquistai, con non pochi sacrifici, la mia prima asina: Gelsomina.
Fin da subito lo scopo principale non fu quello di avere un animale
da tenere in un recinto per il pascolo, ma bensì di lavorarci
assieme. Desideravo ridare valore all’asino che tanto ha dato ai
nostri nonni come compagno insostituibile nei lavori quotidiani,
conoscere il suo passo lento e le sue decisioni e reazioni mai
improvvise. Io sono originario di una piccola contrada di Caltrano:
contrada Sandonà. Qui un tempo ogni famiglia aveva un asino, era un
po’ come avere una macchina. Così, con il passare degli anni,
anche io ho deciso di ingrandire la famiglia con Agata, che purtroppo
una malattia improvvisa ci ha portato via nel 2018, sua figlia Elsa,
Bianca, Margot e Marylin».
Inizia
così il trekking someggiato, prima con il supporto di Asiago Guide e
poi in autonomia, diventando guida AIGAE. Come hanno reagito le tue
asine?
«Abbiamo
dovuto lavorare per costruire un rapporto di fiducia reciproca e di
amicizia. L’asino è un animale molto intelligente, ma estremamente
cocciuto. Non si può imporre nulla agli asini, si fa quello che
vogliono loro. Le mie asine sono delle colleghe di lavoro: se loro
non volessero fare le passeggiate o non ritenessero che fosse una
bella attività, vi assicuro che non uscirebbero nemmeno dal recinto.
Sebbene sia la seconda più giovane, Elsa è il capobranco, conduce
tutto il gruppo e le altre la seguono volentieri. Sono animali
estremamente empatici che si lasciano avvicinare e accarezzare».
Quali
sono invece le reazioni delle persone che partecipano alle
escursioni?
«Durante
le escursioni i bambini salgono sulle asine, gli adulti le conducono,
mentre io approfondisco gli aspetti storici e naturalistici del
luogo. I più piccoli sono super entusiasti e, dopo avere provato una
volta, solitamente tornano a trovarmi nel corso dell’anno. Mi
portano anche dei bellissimi disegni, perché è un’attività che
rimane loro nel cuore e che ricorderanno per tutta la vita. Anche gli
adulti ne conservano un bel ricordo: mi dicono sempre che dopo il
trekking someggiato si sentono più rilassati. Insomma, il riscontro
è più che positivo, tanto che sono felice di proporre un ricco
calendario di passeggiate anche per il prossimo autunno e inverno.
Dato l’entusiasmo e la partecipazione, l’anno prossimo mi
piacerebbe organizzare anche trekking di più giorni».