Più di 1800 rifugiati presi in carico dalle Ulss del Vicentino: le info e i servizi attivati
LE SITUAZIONI NELL’ULSS 8 E NELL’ULSS 7
ULSS 8 BERICA
Sono 753 i rifugiati provenienti dall’Ucraina che fino a oggi sono stati presi in carico: tra loro, 348 donne e 357 minori.
Per tutti, la prima tappa è l’effettuazione del tampone, che come noto è previsto – a prescindere dallo stato vaccinale – entro le 48 ore dall’arrivo in Italia. Più in dettaglio, 387 test sono stati eseguiti all’hub di Torri di Quartesolo, 214 a Montecchio Maggiore, 50 e 42 rispettivamente a Noventa Vicentina e Valdagno e 12 da altri operatori. Inoltre sono 80 i tamponi effettuati presso le farmacie afferenti all’ULSS 8 Berica.
La percentuale di tamponi con referto positivo è risultata essere molto contenuta: appena lo 2,5% e in questi casi naturalmente è scattato l’obbligo di isolamento, presso il domicilio o la struttura di accoglienza.
Contestualmente all’effettuazione del tampone, gli operatori del SISP verificano inoltre la situazione vaccinale, sia in relazione alla vaccinazione anti-Covid sia rispetto alle altre vaccinazioni. Per quanto riguarda la vaccinazione anti-Covid, se in regola, il loro stato viene semplicemente inserito nell’anagrafe vaccinale regionale, mentre ai rifugiati non vaccinati viene offerta la vaccinazione di base.
E ancora, a chi ha effettuato solo il ciclo primario viene offerta la dose booster, mentre ai soggetti vaccinati con vaccino non approvato dall’EMA (es. Sputnik) viene proposta una dose di richiamo se risultano trascorsi meno di 6 mesi dalla precedente somministrazione, mentre oltre i 6 mesi viene riproposto il ciclo di vaccinazione completo.
Per tutti viene inoltre verificata la vaccinazione anti-poliomielite, anti-difto-tetano e anti-MPR (morbillo, parotite e rosolia) e programmata la vaccinazione per chi ne risulta sprovvisto, con ciclo completo o dose di richiamo a seconda dei casi specifici.
La presa in carico naturalmente riguarda anche i bambini, per i quali vengono programmate le vaccinazioni previste dal normale programma di profilassi, se non sono già state effettuate in patria.
Ad oggi, sono circa 54 le vaccinazioni anti-Covid effettuate per i rifugiati, mentre le altre vaccinazioni effettuate sono state circa 17. Per altri rifugiati inoltre sono risultate necessarie valutazioni sanitarie di altra natura, che sono state effettuare dal personale ospedaliero dei reparti di competenza: pronto soccorso di Vicenza 15 accessi 4 a Valdagno e 2 ad Arzignano.
Sempre in occasione dell’effettuazione del tampone, ai rifugiati viene attivata immediatamente anche la tessera STP che consente la copertura delle prestazioni sanitarie essenziali ed urgenti. Sono 520 le tessere STP attualmente rilasciate dall’ULSS 8 Berica.
«Anche in questo frangente di grave e improvvisa emergenza – sottolinea la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica – come sistema sanitario regionale stiamo dando prova di grande prontezza, organizzazione e coordinamento. Come Azienda siamo in contatto quotidiano con la Prefettura, le Amministrazioni Comunali e le associazioni di volontariato coinvolte a vario titolo nella gestione di questa crisi umanitaria. È con profondo senso etico che come sanitari stiamo accogliendo e dando assistenza a quanti stanno fuggendo dalla guerra».
Per tutte le informazioni utili, l’ULSS 8 Berica ricorda che è possibile chiamare il numero verde 800 277067 oppure scrivere all’indirizzo e-mail ucraina@aulss8.veneto.it per chiedere informazioni sulle procedure sanitarie relative ai rifugiati dall’Ucraina.
L’Azienda socio-sanitaria ha inoltre attivato una sezione dedicata sul proprio sito Internet, con testi anche in lingua ucraina.
ULSS 7 – PEDEMONTANA
Tanti sono i rifugiati che si sono già recati negli hub di prima accoglienza sanitaria a Bassano e Santorso, mentre il vecchio ospedale di Asiago è pronto ad accoglierli per garantire un alloggio temporaneo.
Il Direttore Generale Carlo Bramezza: «Un grande lavoro di squadra tra i nostri operatori e tra l’Azienda, la Prefettura, le Amministrazioni Comunali e le associazioni di volontariato»
Continua l’impegno dell’ULSS 7 Pedemontana per la presa in carico sanitaria (e non solo) dei rifugiati provenienti dall’Ucraina.
Ad oggi, negli hub di assistenza sanitaria allestiti a Bassano del Grappa (presso l’ex Eurobrico) e all’ospedale di Santorso si sono già recati 1.073 cittadini ucraini per effettuare il tampone, in gran parte donne (70,6%) e con una presenza importante (circa 39,7%) con età inferiore o uguale ai 14 anni.
Con l’occasione, per tutti il personale dell’ULSS 7 Pedemontana ha effettuato anche un’analisi della situazione vaccinale, offrendo la possibilità di effettuare le vaccinazioni mancanti.
Sempre presso gli hub di Bassano e Santorso, contestualmente al tampone, viene fornita anche tutta l’assistenza necessaria per gli aspetti amministrativi: in apposite postazioni i rifugiati possono registrarsi e ricevere la tessera STP (il documento previsto per gli stranieri extracomunitari privi di permesso di soggiorno che si trovano temporaneamente nel nostro Paese, che dà diritto alle prestazioni ambulatoriali ed ospedaliere indifferibili ed urgenti o comunque essenziali). Il tutto con l’ausilio di mediatori linguistici e interpreti.
Ad oggi, sono 972 le tessere STP già rilasciate.
Inoltre, per quanti risulta necessario un approfondimento delle loro condizioni di salute, presso gli hub di Bassano e Santorso sono stati allestiti anche degli ambulatori gestiti tramite i medici delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA).
Parallelamente, il vecchio ospedale di Asiago è stato allestito per poter ospitare circa 120 cittadini ucraini, offrendo loro un alloggio sicuro e confortevole per un periodo limitato (indicativamente 7 giorni), necessario a consentire l’individuazione di un’adeguata sistemazione di più lungo periodo e allo stesso tempo a completare i necessari screening medici.
«In pochissimi giorni abbiamo messo in campo un’organizzazione complessa ma efficiente – sottolinea il Direttore Generale Carlo Bramezza -, in grado di dare una risposta alle necessità dei rifugiati sotto diversi punti di vista: la sicurezza sanitaria, gli aspetti amministrativi, la verifica delle loro condizioni di salute, un alloggio temporaneo. Stiamo lavorando in squadra tra i diversi Servizi della nostra Azienda e come Azienda siamo in costante collegamento con la Prefettura, le Amministrazioni Comunali e le Associazioni di Volontariato».