Guerra in Ucraina: Vicenza la 2a provincia più colpita, rischio di Lockdown volontario per i costi energia – Il rapporto di Confartigianato
Vicenza 2ª provincia italiana più colpita per numero di imprese in “prima linea”. Cavion (Confartigianato) : “Potremmo arrivare al paradosso di un lock down volontario per far fronte ai costi dell’energia e delle materie prime. Le imprese tengono duro. Ma la domanda vera è: per quanto tempo potranno e vorranno farlo?”
La
guerra fa peggio della pandemia sulla fiducia dei consumatori e delle
imprese.
A rilevarlo è l’Istat. In particolare a marzo le
imprese calano le attese sull’economia, con il saldo della
manifatturiera e dei servizi che cede mediamente 36,6 punti su
febbraio. Dati sui quali influiscono molti fattori e che a Vicenza
mette sotto pressione 20 mila imprese (il 98,0% delle quali MPI) con
158mila addetti soprattutto per le sollecitazioni sull’offerta e
sui prezzi delle commodities indotte dal conflitto. Non solo,
un’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato rileva che
Vicenza è la 2° provincia più colpita in Italia (dietro a Prato)
con il 48,7% dell’occupazione dell’intero sistema imprenditoriale
coinvolto (molto superiore alla media nazionale del 30,7%). In prima
linea sono i settori manifatturieri con una maggiore intensità
energetica: dalla petrolchimica alla metallurgia, dal vetro e la
ceramica alla carta. In questi comparti energy intensive sono sempre
più numerosi i casi in cui il divario tra costi e ricavi sta
diventando insostenibile, costringendo al fermo dell’attività: un
rischio concreto per 834 imprese con 19mila 700 addetti. Ancora, le
carenze di materie prime provenienti da Russia e Ucraina coinvolgono
sempre in provincia oltre 11mila imprese nei settori di alimentare,
metalli e costruzioni (52.127 gli addetti), mentre il caro-carburanti
colpisce il trasporto merci e persone che contano 3mila imprese e
16mila 930 addetti.
“La guerra in Ucraina ha posto in tutta la sua evidenza anni di politica energetica sbagliata e poco lungimirante e a pagarne il prezzo più alto sono, ancora una volta, le micro e piccole imprese – commenta Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza-. Il conflitto, con tutte le conseguenze in termini di vittime e di gestione dei profughi che da quelle terre martoriate scappano, ha dimostrato l’arretratezza del nostro Paese sulle rinnovabili e su adeguate politiche di incentivazione. Non solo, anche a livello burocratico la lungimiranza non fa da padrona: i maggiori costi pagati dalle imprese sono ‘gonfiati’ da una più alta tassazione dell’energia che, non rispettando il principio ‘chi inquina paga’, penalizza maggiormente le piccole imprese, come nel caso dell’elettricità. Infine, in sette anni si è dimezzata la produzione di gas naturale, mentre la bassa presenza dei rigassificatori, e il loro sottoutilizzo, riduce l’accesso a fornitori alternativi alla Russia. Insomma in questi anni si poteva fare forse di più e meglio. Deve essere inoltre chiaro che una crisi energetica di questa portata va gestita e coordinata a livello europeo, molti investimenti necessari non sono infatti finanziabili con le solo risorse nazionali”.
Altro
aspetto è l’export. Vicenza è uno dei territori più esposti
d’Italia sia per le esportazioni di moda e macchinari in Russia e
Ucraina con 2mila 600 imprese e 48.262 addetti, che per il turismo
con maggiore peso della spesa dei turisti russi (4mila le imprese a
rischio e 27.858 gli addetti).
“In questo momento esportare
per molte aziende artigiane è davvero difficile e non solo per la
situazione geo politica. Le imprese il cui core business è con
l’estero, si trovano a dover fare i conti con i costi delle materie
prime, dell’energia e della logistica, in aumento. Si chiedono
quindi se ne vale la pena soprattutto quando ritardi nelle forniture
e dei trasporti rischiano di vanificare gli sforzi- aggiunge Cavion-.
La situazione quindi non è delle migliori per nessuno e non si può
attendere semplicemente che passi la nottata. Servono interventi
concreti che agiscano sul contingente e politiche lungimiranti, anche
attraverso le risorse del Pnrr, altrimenti ancora una volta la storia
e l’esperienza non ci avrà insegnato nulla”.
Dal canto suo
Confartigianato Vicenza in questa delicata situazione è al fianco
delle imprese per assisterle nelle problematiche che si trovano ad
affrontare offrendo servizi mirati. Sul tema dell’energia è il
consorzio CAEM a cercare soluzioni per arginare il costo delle
bollette delle imprese, mentre sul versante esportazioni l’Ufficio
Estero (in combinata con il Servizio Dogane) fornisce indicazioni
sulle mutate condizioni di commercio da e verso alcuni Paesi con
l’obiettivo anche di trovare nuovi mercati di sbocco per i prodotti
berici non senza dimenticare le opportunità offerte da Fondi
nazionali e regionali per l’export.