5 Maggio 2022 - 15.41

ETRA – Nel 2021 raccolti 121 mila kg di oli esausti

Sono 127 mila nel 2021 i chilogrammi di olio alimentare esausto raccolti nell’ambito della campagna di Etra “Non siamo solo fritti”, un dato in crescita rispetto al 2020, quando ne erano stati raccolti 111 mila.

Una campagna avviata da Etra nel 2010 che prevede interventi di sensibilizzazione e informazione e la disponibilità sul territorio di 203 cisterne sul territorio e negli ecocentri per il conferimento corretto degli oli derivanti da fritture o dalla conservazione di alimenti, affinché siano avviati al riciclo e alla trasformazione in biodiesel. Attualmente la campagna coinvolge 63 Comuni nelle provincie di Padova e Vicenza e circa 540 mila persone.

“Nei Comuni di Etra si producono ogni anno circa 2 litri a testa di olio alimentare usato, che viene spesso versato nei lavandini o nel wc – spiega il presidente di Etra Flavio Frasson – Un comportamento errato che può provocare l’intasamento degli scarichi e l’inquinamento delle acque, determinando un grave danno all’ambiente o aumentando i costi di depurazione che incidono sulla collettività”.

Nella rete fognaria gli olii possono creare dei veri e propri tappi che impediscono il corretto scorrere delle acque nere e quando raggiungono gli impianti di depurazione, causano gravi danni con un elevato costo economico. Se invece finiscono in natura, formano un velo sulla superficie degli specchi d’acqua che non permette lo scambio dell’ossigeno tra l’acqua e l’aria con danni all’ecosistema, moria dei pesci e della flora acquatica. E ne basta poco: un litro di olio da cucina può inquinare uno specchio d’acqua grande come un campo da calcio oppure un milione di litri d’acqua.

Il consorzio di riferimento CONOE stima che in Italia vengano prodotte dalla ristorazione, dall’industria e dalle famiglie 230 mila tonnellate di olio esausto ogni anno. Materiali che per la maggior parte finiscono nei corsi d’acqua e nel mare con un danno economico stimato in 16 milioni di euro l’anno (dati 2018), escludendo il danno ambientale e il costo degli interventi necessari per risanare i siti inquinati e del ripopolamento ittico. Non solo: siamo di fronte ad un inutile spreco di risorse. Infatti, se l’intera produzione fosse raccolta, genererebbe un valore recuperato stimabile intorno agli 84 milioni di euro!

“Nei prossimi mesi Etra migliorerà il servizio di raccolta degli oli usati cambiando le modalità di conferimento – conclude Frasson – Consegneremo circa 210 nuovi contenitori che sostituiranno quelli già presenti nel territorio e nei centri di raccolta nei quali non bisognerà più versare il liquido sfuso: l’olio dovrà essere conferito all’interno di bottiglie o flaconi di plastica usa e getta. Un sistema più comodo e più pulito”.

Per olio alimentare usato si intende l’olio per la conservazione dei cibi in scatola e quello per le fritture. Se è solo un fondo di cottura, è bene raccoglierlo con carta assorbente e buttare la carta nell’umido. Altrimenti, ripulito dalle impurità, può essere raccolto in un contenitore e svuotato nella cisterna più vicina. Per sapere dove trovare le cisterne nel proprio Comune è sufficiente consultare il calendario per la raccolta differenziata o cercare nel sito www.etraspa.it.

Attenzione: nelle cisterne va introdotto solo olio per uso alimentare (l’olio usato in cucina per friggere e l’olio dei cibi in scatola conservati, come tonno, funghi, ecc.). L’olio minerale (quello per le auto) deve invece essere conferito separatamente al Centro di raccolta.

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