Siccità nel Vicentino: allarme di Coldiretti, a rischio le colture
Con un 2022 segnato da precipitazioni quasi dimezzate è allarme siccità per l’arrivo in grande anticipo del caldo estivo. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento all’ondata di caldo anomalo di questi giorni, con temperature superiori ai 30 gradi. Un innalzamento repentino della colonnina di mercurio, dopo un mese di aprile segnato da temperature inferiori di 0,35 gradi rispetto alla media storica del periodo secondo l’analisi della Coldiretti su dati Isac Cnr.
“Molti corsi d’acqua sono in sofferenza, a causa dei cambiamenti climatici che hanno modificato la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni, con l’emergenza siccità che – precisa la Coldiretti Vicenza – continua ad interessare importanti aree della Pianura Padana e del nostro territorio locale, dove si concentra il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento”.
La siccità colpisce le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia, ma anche le coltivazioni di grano, altri cereali e foraggi seminate in autunno, ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere ed assicurare la produzione di cibo Made in Italy per le tavole dei consumatori in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei rincari.
“Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione ed incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile – sottolinea Coldiretti Vicenza – un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento ed in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione”.