La Giornata mondiale delle api: cinque curiosità su queste instancabili lavoratici
di Anna Roscini
Il 20 maggio è il World Bee Day: un giorno per celebrare le api, ricordare la loro importanza per la biodiversità e riflettere sulle minacce che mettono in pericolo la loro sopravvivenza. Questi insetti sono fondamentali per l’ambiente e per l’uomo: forniscono l’impollinazione essenziale per la maggior parte delle colture e piante selvatiche. Basti pensare che, secondo le stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), 71 delle 100 specie di colture che forniscono il 90% dei cibi di tutto il mondo sono impollinate dalle api. In occasione della Giornata mondiale delle api, andiamo a conoscere meglio queste incredibili creature e perché, invece di scacciarle e minacciarle, dovremmo iniziare ad amarle.
Il “viso” delle api: cinque occhi e una proboscide
Non tutti sanno che le api hanno cinque occhi:agli angoli superiori troviamo due occhi composti di grosse dimensioni, mentre sulla fronte tre occhi semplici, detti anche ocelli. Se i primi permettono la formazione dell’immagine dell’ambiente circostante, i secondi servono a vedere gli oggetti molto vicini. Tanti occhi, ma nessuna bocca: le api infatti succhiano il nettare con una specie di proboscide, la ligula.
Quanto vive un’ape?
Dipende dall’ape e dal periodo: le api operaie per esempio possono vivere anche solo fino a 50 giorni in primavera durante le fioriture, quando il lavoro di raccolta del nettare e polline è molto intenso e stressante. In inverno arrivano anche a 150 giorni, trovandosi a lavorare all’interno dell’alveare. L’ape regina, al contrario, può vivere fino anche a 5 anni.
Le api fanno i pisolini
Sembrano instancabili, ma non lo sono. Durante il giorno le api si riposano per brevi periodi, della durata di circa 30 secondi. Con l’avanzare dell’età questi pisolini aumentano perché permettono al loro corpo di rilassarsi, mentre nelle api giovani sono episodi più sporadici.
Grandi calcolatrici e lavoratrici
Le api imparano e ricordano, fanno ragionamenti complessi, calcolano distanze, imitano le compagne con maggiore esperienza, utilizzano il sole come bussola per spostarsi. Sono brave nei calcoli ma anche abili sulle distanze: un’ape può visitare fino a 100 fiori in un solo volo di ricognizione e può volare a una velocità massima di 24 chilometri orari. Per un chilo di miele sono necessari quasi sessantamila voli di andata e ritorno dall’alveare e quasi tre milioni di fiori. Se dovesse produrre un chilo di miele da sola, un’ape dovrebbe volare per circa centocinquantamila chilometri.
Ogni ape è unica e ogni famiglia ha il suo odore
Come individuare un eventuale intruso nella colonia? Dall’odore! Ogni colonia ha infatti un odore diverso, così le api possono riconoscersi più facilmente tra di loro. All’interno dell’alveare ci sono poi api con differenti caratteri: secondo uno studio pubblicato nel 2016 sulla rivista Science, esistono api impavide, attive, timide e riservate.