THIENE – Teatro, la vera storia di Maria Maddalena al Comunale
Il teatro è sempre protagonista a Thiene. Si è da poco conclusa la XXXV Stagione di Prosa, ma il sipario si apre su un altro evento, questa volta di teatro amatoriale.
La proposta viene dalla Compagnia La Zonta, una realtà thienese che negli ultimi anni ha conquistato i più prestigiosi riconoscimenti del settore a livello nazionale, portando in scena, negli ultimi anni, spettacoli apprezzati sia dal pubblico sia dalla critica.
In prima assoluta, dunque, esordisce “Maria di Magdala” con l’atteso debutto sabato 11 aprile 2015 alle 21.00. “Sono davvero felice – ha dichiarato Maria Gabriella Strinati, Assessore alla Cultura – di tenere a battesimo la nuova produzione della Zonta, il cui eccellente lavoro, gratificato da una lunga e meritata serie di Premi, costituisce un vanto per la Città”.
“Dopo allestimenti come “Salomè”, “Macbeth” o “Agnese di Di o– ha dichiarato Giampiero Pozza, regista dello spettacolo e interprete nel ruolo di Giuda – sono consapevole che ci si aspetti dalla Zonta un nuovo spettacolo di forti emozioni e anche un po’ provocatorio. Certamente anche “Maria di Magdala” può risultare provocatorio, in quanto il testo di Cristina Lanaro, ponendo alla sua base le sacre scritture e i documenti storici, ci apre gli occhi su quanto la figura di questa donna, dal ‘500 ad oggi, sia stata in qualche “violentata” da falsi miti e credenze popolari, che nulla hanno a che vedere con la sua vicenda. Paradossalmente, questa volta, saranno quindi i Vangeli e non Dan Brown la fonte della provocazione. Quanto alle emozioni, sono certo non mancheranno e di questo sono riconoscente agli attori che sono riusciti a calarsi in questa particolare ambientazione mettendo tutta lo loro interiorità a servizio di personaggi così complessi e rappresentativi, mostrandone il lato più umano senza cadere negli stereotipi”. “Maria” è un nome che ricorre spesso nei Vangeli. A distinguerla dalle altre, solo la precisazione della sua provenienza: “di Magdala”.
Chi era veramente Maria Maddalena? Quali sono i reali motivi che l’hanno spinta ad entrare a far parte della comunità di Gesù? Quanto c’è di vero nell’immagine che ci è stata tramandata di lei, prostituta redenta a fianco del Nazareno?
Nel tentativo di ricostruire con clamore la figura della Maddalena, molti scritti recenti hanno attinto ai Vangeli apocrifi, dipingendola come l’amante o addirittura la moglie di Gesù; nel testo teatrale di Cristina Lanaro, che sceglie invece coraggiosamente di far riferimento unicamente a fonti storiche ed ai Vangeli canonici, a Maria di Magdala viene restituita la sua dignità di donna tra le donne, innamorata sì ma anche spaventata e confusa di fronte a ciò che la nostra mente non comprende.
I Vangeli riferiscono che, al momento della crocifissione di Gesù, c’erano alcune donne che stavano ad osservare da lontano, che lo seguivano e lo servivano sin da quando ha iniziato la predicazione in Galilea. Ancora le donne sono le prime a interrogarsi su quanto accaduto al sepolcro. Sono loro ad avere la forza di rimanere con il Maestro fino in fondo; anche per questo “Maria di Magdala” sceglie di raccontare gli anni della predicazione attraverso un’ottica diversa, quella femminile, quella di chi stava ai margini della carovana, non come contrasto ma come possibile ampliamento della lettura canonica.
Ci troviamo così a condividere con loro, nell’apparente banalità dei gesti quotidiani, lo sbigottimento e i mille interrogativi che il contatto con una figura così carismatica e misteriosa come quella di Gesù finisce inevitabilmente per suscitare, mentre “La Maddalena” si fa portavoce di chi fa della propria diversità una ricchezza, oltre le apparenze e le ipocrisie di ogni epoca; le sue domande al divino sono anche le nostre.
“Nel momento in cui ti guardi – ha detto Anna Chiara Bassan, interprete di Maria Maddalena – e vedi chiaramente la tua parte peggiore, la tua parte più fragile e terribile, in quel momento, puoi scegliere se rendere quella parte inaffrontabile o decidere che sei forte abbastanza per conviverci. La mia Maddalena è una persona che sceglie di essere abbastanza forte da affrontare se stessa con onestà, senza compromessi e senza pietà. Ma è e rimane una donna: non è una prostituta, non è una santa, non è un mito. Non è niente oltre a se stessa, con tutta l’onestà di cui è capace”.
“Non è stato facile per me – ha spiegato Vittoria Bianchini, che sulle scene è la madre di Gesù – avvicinarmi ad un personaggio come Maria madre di Gesù, forse per le mie difficoltà ad inoltrarmi in certi territori. Ma fin da subito questa figura mi ha colpito e affascinato, provando molta ammirazione per una donna di grande dignità e comprensione e con un così profondo concetto di amore per il figlio”.
Il copione di “Maria di Magdala” è stato premiato nel 2014 al Concorso Nazionale di Drammaturgia Teatrale U. Bozzini.
“Gesù parlava con le donne, discuteva con loro – ha spiegato Cristina Lanaro, autrice del testo – . Niente di più ovvio per noi, niente di più rivoluzionario per la mentalità del tempo. Ma siamo sicuri che la discriminazione di genere sia assente dalla nostra società? Dopo quasi duemila anni, la storia della predicazione di Gesù è ancora accompagnata da stereotipi e pregiudizi. Maria di Magdala, ad esempio, nell’immaginario comune è solo l’eterna peccatrice, bisognosa di redenzione e perdono. Lei invece sceglie, autonomamente, di credere. È dalla forza di questa sua scelta che sono partita per cercare di immaginare la sua personalità, le sue riflessioni, i suoi sentimenti. Accanto a lei altre donne, alcune delle quali dimenticate dalla storia, ma come lei disposte a mettersi in gioco, ad uscire dagli schemi sociali, rischiando l’emarginazione. E allora perché non riscrivere la storia, dando voce alle donne?”. “Con il Gesù di Cristina Lanaro – dichiara Francesco Pasquale, a cui è affidato il ruolo di Gesù – mi sono trovato subito a mio agio: penso sia capitato a chiunque di ritrovarsi faccia a faccia con l’arroganza del potere, per non parlare di quel senso di impotenza che si prova di fronte a un mondo che spesso sembra ingiusto ed incomprensibile”.
Il cast è composto da Anna Chiara Bassan (Maria di Magdala), Francesco Pasquale (Gesù di Nazareth), Vittoria Bianchini (Maria di Nazareth), Marina Vecelli (altra Maria), Chiara Dalle Carbonare (Saffira), Lucia Pozza (Berenice), Antonio Mosele (Simon Pietro), Giampiero Pozza (Giuda), Maximilian Dalla Via (Giovanni), Nicola Meda (Giacomo), Simone Picelli (Fariseo) ed Ermanno Fabris (Fariseo).
Le scene sono di Giampiero Pozza e Marta Panciera, i costumi di Corrado Carollo in collaborazione con il Gruppo Amici di Thiene, associazione con la quale La Zonta vanta infatti un lungo e felice sodalizio, che da “I Pettegolezzi delle Donne” (2007), “Salomè” (2009) e “Macbeth” (2012) giunge ora a “Maria di Magdala”.
La regia è di Giampiero Pozza.
PREVENDITA: Ufficio Promozione Eventi Culturali e Turistici – Piazza Ferrarin, 1 THIENE – biglietto intero € 10,00 – ridotto (fino a 30 e sopra i 65 anni) € 8,00