Oggi è il Tax Freedom Day 2022

Di Umberto Baldo

Riprendendo il tema di ieri, vale a dire gli obblighi fiscali di noi italiani, forse vi farà piacere sapere che oggi 7 giugno 2022 potete festeggiare la vostra “liberazione fiscale”.
Abusando come di consueto della terminologia inglese, oggi infatti scatta il cosiddetto “Tax freedom day”, che vuol dire semplicemente che, dopo 157 giorni inclusi sabati e domeniche, il contribuente medio finisce di lavorare per lo Stato, e comincia a guadagnare per sé e la propria famiglia.
Mi sembra di sentire già i vostri accidenti, le vostre imprecazioni!
Lo so bene che le scadenze, i moduli, i versamenti, continueranno implacabili anche nei prossimi mesi.
D’altronde, secondo il noto aforisma di Benjamin Franklin “Al mondo di sicuro ci sono solo la morte e le tasse”.
Ma abbiate pazienza, qui parliamo di un esercizio matematico, per definizione teorico, che parte dalla stima del Pil dello Stato per questo 2022.
Si divide quindi questo valore per i 365 giorni dell’anno, ottenendo così un dato medio giornaliero.
Successivamente, dopo aver stimato le previsioni di gettito di tasse, imposte, contributi, che gli italiani verseranno all’erario, si rapportano questi due dati, ed il risultato è appunto la data del Tax Freedom Day.
Capite bene che, trattandosi di valori stimati, c’è sempre un margine di errore e di approssimazione (e al netto da eventuali “cigni neri” sempre possibili), ma alla fine questo lodevole lavoro svolto come ogni anno dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre serve a mettere in primo piano il problema dell’eccessivo peso fiscale che grava su noi italiani, ovviamente per quelli che le tasse le pagano regolarmente, e che sono costretti a pagare molto di più per far fronte a quei 100 miliardi che ogni anno vengono sottratti alla casse pubbliche dagli evasori fiscali.
Ma la cosa che a mio avviso fa ancora più incazzare è che in questa nostra Italia anche pagare si trasforma in un percorso ad ostacoli!
Scorrendo infatti l’agenda riportata sul sito dell’Agenzia delle Entrate si apprende che solo in questo mese di giugno i contribuenti italiani dovranno assolvere ben 141 scadenze fiscali, di cui 122 con esborso di denaro.
Un calendario fiscale da far tremare i polsi, che solleva ancora una volta un grande problema, quello che in Italia non solo subiamo un prelievo fiscale pesantissimo, ma che anche le modalità di pagamento delle imposte generano un costo burocratico che non ha eguali nel resto d’Europa, e che rende indispensabile l’intervento di tecnici e consulenti, siano commercialisti o Caf.
Se non avete ancora avuto un travaso di bile, non dico certo che dobbiate festeggiare a caviale e champagne, ma almeno prendete atto che da oggi quello che guadagnerete con il vostro lavoro dovrebbe restare (il condizionale su questa materia per me è d’obbligo