8 Giugno 2022 - 23.56

Il killer di Lidia uccide anche l’attuale compagna Gabriela e poi si spara – Entrambe lasciano due figli

Nella foto del 2016 (profilo facebook di Zlatan Vasiljevic) Zlatan Vasiljevic e Lidia Miljkovic

In aggiornamento

Aggiornamento ore 23.30 – LA RICOSTRUZIONE DELLA PROCURA

Questa mattina, intorno alle ore 9,30, personale della Squadra Mobile e della Sezione Volanti della Questura di Vicenza interveniva nella via Vigolo di Vicenza dove era stata segnalata l’esplosione di corpi d’ arma da fuoco che avevano attinto MILJKOVIC Lidja, cittadina serba. I colpi, con esito mortale, erano stati esplosi da persona che si era immediatamente allontanata a bordo di un’ autovettura Mazda. Le indagini venivano immediatamente avviate ed indirizzate nei confronti di VASILJEVIC
Zlatan, cittadino bosniaco, marito della vittima dalla quale era da tempo separato, persona nei confronti della quale la Procura di Vicenza aveva in precedenza iscritto più procedimenti penali — uno del quali di recente concluso con sentenza definitiva di condanna — per i reati di maltrattamenti in famiglia in persona del coniuge, di lesioni personali e minacce anche nei confronti dei familiari della MILJKOVIC. Per tali fatti il VASILJIEVIC nel mese di marzo 2019 era stato anche sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere, con attenuazione successiva in quella degli arresti domiciliari, del divieto di avvicinamento alla persona offesa e dell’ obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, misure queste
ultime protrattesi fino al mese di febbraio 2021.

I primi accertamenti facevano ritenere che VASILJEVIC fosse in possesso, oltre che di arma da sparo, anche di ordigni esplosivi, circostanza segnalata da persona la cui autovettura era stata attinta nella tarda mattinata, con gravi danni, dalle schegge rilasciate dalL’esplosione di un ordigno.

L’ autovettura oggetto di ricerche – intestata a NAJA Falet Alezandro, persona nata in Venezuela e residente in Rubano – veniva segnalata intorno alle ore 15,45 ferma in una piazzola di sosta sulla via Annecy, al km. 0+800. Il personale della Squadra Mobile intervenuto sul luogo accertava che all’ interno del mezzo, sul sedile posteriore, vi erano i cadaveri di un uomo e dì una donna.

Il traffico sull’ intera carreggiata veniva immediatamente bloccato e dirottato per il timore di esplosioni, con creazione di un ampio circuito di sicurezza. Sul posto interveniva anche personale dell’ Unità Operativa di Primo Intervento delle Questure di Padova e Verona e del Nucleo Artificieri di Venezia. Gli artificieri ed il personale della Polizia Scientifica accertavano che l’ uomo impugnava una pistola semiautomatica con proiettile in canna e rilevavano la presenza all’ interno dell’ autovettura – che recava tracce di incendio – della sicura e della spoletta di una granata.

Dopo la messa in sicurezza, alla presenza del medico legale, venivano estratti i cadaveri, identificati – anche in base ai documenti rinvenuti – nelle persone del VASILJEVIC e di SERRANO Jenny Gabriela, cittadina venezuelana convivente con NAJA Falet Alezandro, controllata nel corso di una accertamento di polizia eseguito nel mese di dicembre 2021 unitamente al VASILJEVIC.

Il medico legale accertava che la donna presentava un foro di entrata del proiettile – trattenuto – nella regione parietale destra del capo ed il VASILJEVIC un foro di uscita occipitale del proiettile, compatibile con una dinamica suicidiaria a mezzo esplosione di un colpo in bocca. All’interno dell’ autovettura veniva rinvenuta una seconda arma da fuoco di
piccolo calibro, con munizioni.

Nelle adiacenze dell’ autovettura, all’ interno del fossato che separa i guardrail della opposta carreggiata – l’ autostrada A4 – gli artificieri ed il personale della Polizia Scientifica riscontravano la presenza del cratere causato dell’ esplosione dell’ ordigno – il luogo è compatibile con il danneggiamento e la deflagrazione segnalata dall’ automobilista – e vari
frammenti metallici rilasciati da una granata di fabbricazione slava modello M52.

Gli approfondimenti sono in corso per accertare 1’ esatta dinamica delle condotte del VASILIEVIC successive all’ omicidio del coniuge, il rapporto tra il VASILJEVIC e la SERRANO e la consapevole o meno partecipazione di quest’ ultima all’ azione omicidiaria in persona della MILIKOVIC, i tempi dell’ uccisione della SERRANO da parte dell’ uomo.
Il VASILJEVIC e la MILJKOVIC lasciano due figli minori, età di sedici e quattordici anni ora affidati alle cure dei nonni materni. Anche la SERRANO era madre di due figli, uno minore di età.

Aggiornamento ore 20.26 – LA SECONDA VITTIMA

La seconda vittima, attuale compagna di Vasiljevic è Gabriela Serrano, 36enne residente a Rubano, nata a Caracas (Venezuela). L’auto sarebbe di proprietà dell’ex marito della donna. Secondo i primi riscontri avrebbe un foro di proiettile alla nuca. L’uomo invece si sarebbe sparato un colpo in bocca. Trovate nell’auto anche una sicura e una spoletta e vicino al guardrail il cratere dell’esplosione di una bomba a mano, di fabbricazione ex jugoslava.

Aggiornamento ore 18.15 – IL KILLER

E’ stato reso noto il nome del responsabile del duplice omicidio odierno a Vicenza. E’ Zlatan Vasiljevic, 42enne di origine bosniaca trovato morto nel pomeriggio all’interno della propria vettura a bordo della quale era fuggito dopo aver ucciso l’ex compagna a Vicenza. Secondo la ricostruzione della polizia, l’uomo era fuggito con l’attuale compagna, una giovane di origine venezuelana, quindi ha accostato lungo la Tangenziale Sud di Vicenza, avrebbe ucciso la donna e poi si sarebbe tolto la vita.

Aggiornamento ore 18.10 – TROVATO ESPLOSIVO

È stato trovato dell’esplosivo all’interno dell’automobile in cui sono stati trovati i corpi del killer di Lidia Miljkovic e della sua nuova compagna,.
L’auto è stata trovata ferma lungo la Tangenziale Sud di Vicenza. Sul posto stanno operando da circa due ore gli artificieri della Polizia, per l’eventuale disinnesco del materiale. (ANSA).

Aggiornamento ore 17.50

L’ex marito di Lidia uccisa stamane in via Vigolo ha finito la sua fuga in Tangenziale Sud a Vicenza. Avrebbe ucciso un’altra persona prima di togliersi la vita. Si tratterebbe della sua attuale compagna. L’uomo è stato trovato in un’auto in una piazzola di sosta della Tangenziale fra le due gallerie e a bordo vi era una seconda persona, una donna, morta. L’uomo sarebbe fuggito con l’attuale compagna dopo l’omicidio di Lidia Miljkovic. Le avrebbe sparato e poi si sarebbe tolto la vita. Sul posto anche gli artificieri per timore che nell’auto vi possano essere ordigni esplosivi. Sul posto è arrivato anche il questore Paolo Sartori, con il procuratore e il pm di turno. La tangenziale è stata chiusa al traffico. Non si conosce ancora l’identità della seconda donna (si attende la fine del lavoro degli artificieri) e non è stata resa nota quella del killer.

L’auto ferma in una piazzola di sosta in Tangenziale Sud – direzione Padova

L’omicidio di Lidia Miljkovic stamane

Shooting a gun in night

Una donna di 42 anni di origini serbe, Lidia Miljkovic, residente ad Altavilla, è stata uccisa a colpi di pistola stamane a Vicenza in via Vigolo, una strada laterale alla Strada di Gogna. Il principale indiziato sarebbe il suo ex compagno, del quale sono scattate subito le ricerche su tutta la rete stradale e autostradale del Vicentino e la zona boschiva di Monte Berico con l’ausilio di reparti speciali ed elicotteri. L’uomo è pericoloso e avrebbe fatto esplodere due ordigni durante la fuga. Sul posto la Polizia Scientifica e il Pm di turno Serena Chimichi. La donna era appena risalita in auto dopo che aveva accompagnato i due figli a scuola. Il suo ex marito, presunto killer, di origini bosniache, avrebbe iniziato a sparare mentre si trovava in auto per poi finirla quando ne è uscita. Sarebbe poi fuggito a piedi. Avrebbe esploso diversi colpi, cinque o sei, secondo le testimonianze raccolte in zona. La donna faceva lavori domestici in alcune residenze della zona. Nel 2019 era stato emesso un divieto di avvicinamento alla donna contro l’ex compagno, ora ricercato. La situazione era nota ad amici e parenti stretti, messi ora sotto protezione

Torna purtroppo l’incubo dei femminicidi nel Vicentino dopo quello della 21enne Alessandra a Montecchio Maggiore e a quello di Rita Amenze di 31 anni, qualche giorno prima.

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