Il rischio degli apprendisti stregoni alle Politiche
Insomma è proprio vero, si vota il 25 settembre. Dopo giorni di sermoni su chi scommetteva sul Draghi bis, il Parlamento si è sciolto nell’acido delle varie agende, quella del Banchiere piú popolare del mondo e quella della Meloni di cui parla diffusamente Guido Crosetto in questi giorni.
Nel Vicentino sarà un test avvincente per misurare il consenso non solo dei partiti, che avranno l’indicatore del loro gradimento nella quota proporzionale, ma soprattutto nei collegi uninominali dove si sfideranno insieme alle coalizioni anche, forse in misura maggiore, le classi dirigenti delle forze politiche che aspirano a guidare il Paese.
E questa sarà la vera prova.
Perchè in ogni collegio non ci saranno Giorgia Meloni o Enrico Letta, ma parlamentari uscenti alla verifica del lavoro svolto per il loro territorio e aspiranti deputati e senatori individuati come la categoria dei migliori o più competitivi. A sinistra pare che si stia spingendo proprio in questa direzione, perché in casa dem si parte svantaggiati nei sondaggi e il nome del candidato può fare la differenza e rovesciare i pronostici del cappotto previsto dallo storytelling del centrodestra. Oltre a Giacomo Possamai, sembra che si stia lavorando su sindaci ed amministratori in grado di portare valore aggiunto per la credibilità raggiunta sul proprio territorio, Giancarlo Acerbi, ad esempio, potrebbe essere nella rosa dei papabili insieme alla pattuglia di primi cittadini che presidiano eroicamente il fortino dem nello Zaiastan vicentino. È un tema su cui anche il Centrodestra dovrebbe riflettere, perché di amministratori, non solo sindaci, capaci ne ha parecchi ed avrebbe l’occasione per smentire la narrazione degli avversari che parla di apprendisti stregoni, soprattutto dalle parti di Fratelli d’Italia, inadeguati ad affrontare le sfide che il prossimo Parlamento dovrà affrontare. Disarticolare questa Supercazzola sarà impossibile se il Centrodestra non saprà rinnovarsi e schierare le migliori competenze e le migliori intelligenze a svantaggio della militanza vissuta come il dogma assoluto per aspirare ad uno scranno a Montecitorio. In questi ultimi anni molti sindaci si sono collocati tanto nel Carroccio quanto in FdI dopo essere nati come esperienza civica, andare in quel naturale vivaio di capacità gia dimostrate sarebbe la scelta più utile tanto ai partiti quanto, soprattutto, al territorio. Lasciando agli apprendisti stregoni il tempo di formarsi e comprendere la differenza tra la politica e la campagna elettorale permanente.