VENETO – VICENZA: Sequestrate 64 case a trafficante di droga (a Sarego, Altavilla, Montecchio, Pojana, Sovizzo, Grancona, Asigliano e Villaga)
Aveva reinvestito i soldi ricavati nel traffico di droga acquistando numerosi immobili. F.P., 55enne residente nel Vicentino aveva accumulato ben 64 immobili in zona, tra appartamenti, garage, terreni e capannoni. A scovarlo la squadra mobile di Venezia, che ha individuato le case in diversi Comuni: due a Sarego, due a Villaga, cinque a Sovizzo, quattro ad Altavilla Vicentina, un terreno a Grancona, 21 immobili a Montecchio Maggiore, altri 24 a Poiana Maggiore, due immobili e due terreni ad Asigliano Veneto. Il patrimonio immane è stato requisito al termine delle indagini, sulla base di una misura di prevenzione patrimoniale emessa dal procuratore del capoluogo berico Antonino Cappelleri. L’uomo si trova in carcere dopo essere stato arrestato a giugno scorso in un’operazione della Direzione distrettuale antimafia della città lagunare. Il valore del sequestro è di oltre cinque milioni di euro. Le indagini erano partite lo scorso anno dopo che a Montecchio Maggiore, nel suo garage, erano stati ritrovati 7 chili di hashish. Era al centro di un traffico di stupefacenti fra la Spagna e il Veneto. Le abitazioni erano di proprietà di una sua società, gestita insieme alla moglie e a un socio. Non solo, a lui erano intestate agenzie immobiliari, delle quali ha tentato di spogliarsi per cercare di evitare il sequestro “per equivalente”. Le proprietà sarebbero state accumulate a partire dai primi anni 2000 tramite un’impresa di costruzioni a lui intestata, molto attiva anche nel settore del commercio immobiliare; risultava inoltre intestatario di un’altra agenzia immobiliare in Spagna. L’uomo negli anni ha dichiarato guadagni molto modesti e anche per questo oltre agli immobili sono stati bloccati alcuni conti correnti della società. All’uomo risultano a carico numerose condanne per reati contro il patrimonio e droga. La misura di prevenzione è scattata sia nei suoi confronti che per alcune altre persone, tra cui l’ex convivente, che fittiziamente risultavano possessori dei beni: la loro gestione, come dimostrato grazie alle intercettazioni, era in capo al vicentino, che si occupava tra l’altro dei rapporti con le banche. Le indagini hanno rivelato una lunga carriera criminale alle spalle dell’uomo: era già stato oggetto di diverse operazioni della sezione antidroga della squadra mobile di Venezia, mentre dal 2006 fino allo scorso giugno si è concentrata su di lui anche la direzione distrettuale antimafia. Le forze dell’ordine hanno prima agito sul fronte penale nei confronti dei reati; poi, una volta assicurato alla giustizia, hanno rivolto le indagini al suo patrimonio. Diverse carcerazioni per lui: a giugno 2014 per i sette chili di hashish nel garage, ma le prime condanne erano arrivate già in giovane età, per reati contro il patrimonio e per droga. Nel 2003 venne fermato alla frontiera di Ponte Chiasso con 215mila euro liquidi, fu indagato dal Tribunale di Ginevra per riciclaggio. Trafficava stupefacente destinato soprattutto al litorale Veneziano: nel 2005 gli trovarono cinque chili di cocaina pura al 90% a Jesolo. Seguirono altri due arresti tra gennaio e febbraio 2006, infine la misura cautelare de giugno 2014. Alla base dell’operazione di confisca la normativa antimafia 646 del 1982. Al pari della battaglia contro le cosche, l’obiettivo è colpire una organizzazione criminale in via preventiva requisendo i beni che secondo la magistratura potrebbero essere stati acquisiti attraverso attività illecite o attraverso il reimpiego di soldi “sporchi”.