VENETO – Case chiuse spacciate per centri estetici: la Guardia di Finanza le sequestra
La Guardia di Finanza è dovuta intervenire a Vigonza e Selvazzano per chiudere due presunti centri massaggi, copertura per l’attività di due case chiuse. L’operazione è stata coordinanata dal tenente Alessio Crisostomi, comandante del Nucleo Operativo del Gruppo Padova.
I finanzieri hanno messo i sigilli ai due immobili dove si consumavano prestazioni sessuali a pagamento. Il continuo via vai di avventori in un presunto centro massaggi di Vigonza ha insospettito i militari che hanno poi verificato l’esistenza di numerosi annunci online in cui venivano promosse le prestazioni sessuali delle ragazze cinesi che lavoravano nei centri. Anche numerose recensioni di clienti hanno confermato che le prestazioni offerte fossero di natura sessuale.
Iniziati gli accertamenti, con la collaborazione dei dipendenti dell’Ulss 6 Euganea del servizio prevenzione igiene e sicurezza, i militari all’interno dei locali hanno rilevato la presenza di cinque donne, di cui una impegnata in un rapporto sessuale e due responsabili del centro. La perquisizione ha poi permesso di scoprire che le donne abitassero anche all’interno del centro. Le condizioni di igiene in cui vivevano le ragazze erano degradanti. Secondo quanto ricostruito, le cinque ragazze sarebbero state obbligate a lavorare per l’intera giornata per poi consegnare le somme incassate alle donne che conducevano l’attività. Dal controllo di Vigonza, è poi emersa l’esistenza di un altro centro a Selvazzano. L’attività veniva svolta interamente in nero e tre ragazze sono risultate irregolari sul territorio italiano. Le due responsabili dei centri sono state denunciate per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento del lavoro e della prostituzione; le tre irregolari sono state denunciate per ingresso e soggiorno illegale.
La Guardia di Finanza ha denunciato all’autorità giudiziaria le responsabili dei centri e le formali titolari delle ditte individuali esercenti l’attività economica dichiarata per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento del lavoro e della prostituzione, oltre alle tre donne irregolari, deferite per il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Contestualmente si è proceduto anche al sequestro dei due immobili utilizzati per perpetrare le condotte illecite.
La Guardia di Finanza ha denunciato all’autorità giudiziaria le responsabili dei centri e le formali titolari delle ditte individuali esercenti l’attività economica dichiarata per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento del lavoro e della prostituzione, oltre alle tre donne irregolari, deferite per il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Contestualmente si è proceduto anche al sequestro dei due immobili utilizzati per perpetrare le condotte illecite.