12 Dicembre 2022 - 9.27

ARZIGNANO – Sequestra la figlia in casa per più di una settimana: arrestato 51enne

Ragazza sequestrata in casa per oltre una settimana. L’incubo finisce, arrestato il padre.


Sembrava non dovesse finire mai. Un vero e proprio incubo ad occhi aperti per una ventiduenne di
origini indiane che da oltre una settimana era stata rinchiusa in casa dal padre fino a quando, nel
primo pomeriggio del 7 dicembre i Carabinieri della Stazione di Valdagno lo hanno tratto in arresto.
S.D., 51 anni, dovrà rispondere del reato di sequestro di persona aggravato.

I fatti
Lo scorso 5 dicembre, il fidanzato della vittima, anch’egli di origine indiana, aveva segnalato,
presso la Stazione Carabinieri di Valdagno, la scomparsa della propria ragazza. Raccontava agli
inquirenti che non riusciva a contattarla da diversi giorni e che la sua scomparsa sarebbe avvenuta
in circostanze sospette. Sono partiti quindi i primi accertamenti svolti dai militari dell’Arma fino a
quando, due giorni dopo la denuncia, la stessa ragazza, utilizzando di nascosto un vecchio cellulare
ormai in disuso, vincendo la paura di essere scoperta dal padre, riusciva a contattare il fidanzato.
Brevissime e veloci conversazioni, sufficienti comunque a descrivere i terribili fatti e a lanciare il
suo grido di aiuto. Il ragazzo, tra l’incredulità e l’angoscia per quanto appena saputo, si recava
immediatamente presso il presidio dell’Arma. Visibilmente allarmato, veniva rassicurato dai
Carabinieri che, prendendo visione dei messaggi, avviavano immediatamente delle specifiche
indagini. Venivano quindi raccolti elementi decisivi per corroborare l’ipotesi di sequestro di
persona, tra cui le improvvise ed inaspettate dimissioni dal posto di lavoro ove la donna lavorava e
presso il quale aveva ricevuto recentemente una promozione.
Le indagini permettevano di accertare che alla base del sequestro di persona vi sarebbe un movente
culturale, che avrebbe spinto il padre a non accettare la relazione sentimentale della figlia con
l’attuale fidanzato che, seppur delle stesse origini, apparterrebbe ad un gruppo sociale diverso.
Le operazioni
L’esito delle indagini permetteva di ottenere dall’Autorità Giudiziaria Vicentina un decreto urgente
di perquisizione locale dell’abitazione del sequestratore. Nel pomeriggio del 07 dicembre scorso,
dando esecuzione al provvedimento, i militari dell’Arma ponevano finalmente fine all’incubo
durato oltre una settimana, liberando la vittima che si trovava comunque in buono stato di salute.
Venivano così acquisiti elementi di riscontro alle indagini svolte. Ascoltata attentamente la vittima e
vagliata ogni possibile ipotesi, i militari procedevano all’arresto di S.D.
Nel corso delle operazioni veniva inoltre rinvenuto il telefono cellulare normalmente in uso alla
vittima, in precedenza sequestrato dal padre, affinché la ragazza non avesse contatti con l’esterno.
La vittima è stata infine accompagnata dai militari dell’Arma, presso un centro antiviolenza e poi
collocata presso una struttura protetta seguita dai servizi sociali, competenti alla sua tutela.
L’uomo, completate le dovute procedure, è stato ristretto nella sua abitazione in regime di arresti
domiciliari a disposizione dell’A.G. mandante. Nella giornata del 10 dicembre 2022 l’arresto è stato
convalidato dal GIP del Tribunale di Vicenza, il quale ha disposto la continuazione degli arresti
domiciliari.
Si riporta di seguito una dichiarazione per gli organi di stampa da far rilasciare al Comandante della
Compagnia Carabinieri di Valdagno:
“La segnalazione è stata determinante per consentire ai Carabinieri di svolgere immediati
accertamenti, non conoscendo anche le reali condizioni della giovane. Ciò ha permesso alla
Procura della Repubblica di Vicenza di emettere un decreto di perquisizione, eseguita
nell’abitazione dove la ragazza abitava e, nel corso della quale, sono stati acquisiti degli ulteriori
elementi di riscontro alla denuncia. Da ciò ne è scaturito l’immediato arresto in flagranza di reato
del padre convivente.”
“Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte del Comando procedente e che
per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad
indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza
irrevocabile di condanna o forme analoghe”

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