6 Gennaio 2023 - 11.44

Le Provinciali più provinciali di sempre

La provincia veneta tratteggiata in tanta letteratura e cinema, con il tocco naturale dell’ipocrisia, riemerge con chiarezza dal finto caos che regna intorno alla successione di Rucco alla guida dell’Amministrazione Provinciale. Il fantasma del Commissario Pepe e dei suoi protagonisti si aggira per le sale prestigiose di Palazzo Nievo e non smette di trovare adepti alla sua regola fatta di vizi privati e pubbliche virtù.

Ma torniamo alla vicenda alle battute finali del primo tempo, che si chiude il 9 gennaio con la presentazione delle candidature dei sindaci di Caldogno, Nicola Ferronato, e di Montegalda, Andrea Nardin. E questo non ha nulla di scandaloso. Le regole della democrazia sono sempre le stesse e due candidati che si misurano con il consenso degli amministratori comunali potrebbe essere un salutare bagno di vitalità ed una risposta a chi da sempre ritiene la Casa dei Comuni una trovata retorica per distribuire piccole fette di potere a tutti.

Ha funzionato con Achille Variati, sindaco del PD in una provincia a larga maggioranza di Centrodestra, ha continuato con Francesco Rucco, sindaco civico di Centrodestra, che avrebbe potuto scegliere di garantirsi meglio con una maggioranza anche in Provincia della sua area, ma ha preferito mantenere la pax ereditata da Variati, nonostante in Sala Bernarda avesse il centrosinistra che non gli ha mai fatto sconti.

Sarebbe tutto normale se lo scenario fosse quello rappresentato dal tavolo delle trattative delle settimane a cavallo tra Natale e l’Epifania. Ad oggi invece abbiamo il Centrodestra unito che parla per voce dei coordinatori dei diversi partiti, che si allinea intorno a Nicola Ferronato, a cui si aggiungono i civici di area coordinati da Renzo Marangon, sindaco di Camisano, ma anche l’indipendente Matteo Macilotti, sindaco di Chiampo e sembra il Terzo Polo (Azione e Italia Viva).

Dall’altra parte il PD, che ha già ufficializzato la posizione con una mail della segreteria provinciale agli amministratori dem, insieme a Valter Orsi, sindaco di Schio, ed un ulteriore gruppo di civici allineati su Andrea Nardin.

Ma è davvero così?

I rumors dei giorni scorsi davano per certo il sostegno di alcuni big di Lega e FdI a Nardin, ieri lo stesso sindaco di Montegalda ha diffuso un video in cui dichiara di aver ricevuto l’appoggio praticamente di tutte le forze politiche e di una consistente rappresentanza di civici, infine oggi sulla stampa locale viene messo nero su bianco che Silvio Giovine ed Elena Donazzan per FdI più Erik Pretto e Roberto Ciambetti per la Lega stanno sostenendo Nardin, in dissenso quindi con i rispettivi partiti.

Al momento non ci sono smentite dagli interessati.

Ora la domanda che un consigliere comunale periferico alle stanze dei bottoni potrebbe legittimamente farsi è se il candidato del Centrodestra sia Nicola Ferronato o Andrea Nardin.

Il consigliere dem questo problema non ce l’ha perchè nessun big progressista è uscito a smentire la linea della segreteria provinciale.

Quindi, ricapitolando, il PD è sicuramente su Nardin, il Centrodestra, se non chiarisce rapidamente dove sta, parrebbe stare con entrambi e allora, salvati popolo, si va per simpatie, amicizie, interessi, opportunismi di varia natura e calcoli sulla propria personale carriera politica.

Ad essere precisi proprio oggi Mattia Ierardi, coordinatore provinciale di FdI, prova a chiudere la partita con un outing che non lascia dubbi. I Meloneskin stanno su Ferronato. Nelle prossime ore è probabile che lo seguano Lega, Forza Italia e Terzo Polo, quindi dovrebbero arrivare anche i civici allineati con il Centrodestra.

Rimane però aperta l’ambiguità sulla posizione filo Nardin, almeno secondo la stampa locale, dei big di cui sopra che finora sono stati in silenzio, se si esclude un comunicato stampa piuttosto generico in cui Pretto, nei giorni scorsi, invitava all’unità ed all’ascolto dei territori.

La narrazione del PD è che la Casa dei Comuni è salva perchè con Nardin ci sono rappresentanze di tutte le componenti – civici, destra e sinistra – , quella del Centrodestra è la stessa, con la differenza che le segreterie dei partiti sono ufficialmente su Ferronato.

Il rischio del provincialismo ipocrita di cui accennavamo all’inizio, dove si predica la verginità e si pratica la prostituzione, rischia di esplodere in tutte le sue contraddizioni proprio alle Provinciali.

Che più provinciali di così non si può.

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