20 Gennaio 2023 - 16.09

Presidenza della Provincia: Ferronato o Nardin?

Oggi inizia l’ultimo week di un’inedita campagna elettorale per la Presidenza della Provincia di Vicenza. Domenica 29 gennaio, infatti, sindaci e consiglieri comunali saranno chiamati a scegliere il successore di Francesco Rucco, non candidabile perchè troppo vicino al rinnovo. Nè lui, nè la maggior parte degli altri Primi Cittadini sono papabili perchè la legge non consente di correre a chi scade nei 18 mesi successivi al giorno indicato per il voto. In sostanza chi scade nel 2023 e nel 2024 è fuori.

Ma questa tornata elettorale è inedita anche perchè non si era mai vista una competizione tra due candidati alla Presidenza dai tempi del suffragio universale. Dalla riforma Del Rio in poi, prima Achille Variati e poi Francesco Rucco, sono riusciti nel capolavoro di tenere insieme tutti sotto l’ombrello della Casa dei Comuni, una formula in cui si sceglieva un Presidente che andasse bene a tutti e tutti partecipavano alla governance di Palazzo Nievo. Dai civici a Fratelli d’Italia, dal PD alla Lega.

La storia recente è risaputa. Poco meno di una trentina i sindaci candidabili, un tavolo tra rappresentanze civiche e partitiche, alla fine non si trova il punto di accordo fra tutti e si va alla conta tra il sindaco di Caldogno, Nicola Ferronato, sostenuto da un gruppo di civici che hanno come riferimento il Primo Cittadino di Camisano, Renzo Marangon, il Centrodestra allargato al Terzo Polo (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Coraggio Italia, Azione e Italia Viva) e, dall’altra parte, il sindaco di Montegalda, Andrea Nardin, sostenuto dal PD e dai civici che fanno riferimento al sindaco di Schio, Valter Orsi.

Detta così sembra semplice. In realtà in queste settimane po’ di confusione, specie nel Centrodestra, c’è stata.

Più nel retroscena che in scena, ad essere sinceri. Ma il retroscenismo è una delle malattie più tragiche della politica italiana contemporanea.

La scena è che, con chiarezza, i partiti del Centrodestra si sono schierati con il civico Nicola Ferronato, più le truppe alleate di Marangon. Il Terzo Polo si è sganciato dal PD e appoggia il sindaco di Caldogno.

Il segretario dei dem ha mandato una mail ai suoi amministratori e, insieme a Valter Orsi e colleghi dell’Alto Vicentino, sta con Andrea Nardin. Quindi con il sindaco di Montegalda il PD e un gruppo di civici.

Questa la scena.

Poi c’è il retroscena, con Nardin a Tva dichiara di essere politicamente di Centrodestra, più i rumors che all’inizio della competizione, narrano di alcuni big della Lega e di Fratelli d’Italia scesi in soccorso al sindaco di Montegalda e in dissenso con le indicazioni dei leader.

Questo, appunto, in partenza. Poi gli stessi rumors si sopiscono e i due candidati pensano a lavorare di telefonate e incontri con sindaci e consiglieri comunali in giro per la provincia. Si intrecciano rapporti locali di buon vicinato, amicizie e parentele, si mobilitano sostenitori da una parte e dall’altra e, finalmente, tra una settimana avremo il responso delle urne che chiamano alla scelta oltre 1500 amministratori.

Sulla carta, se sommiamo le appartenenze, ha già vinto Ferronato.

Se vince quello che è stato messo in scena.

Se, al contrario, prevale il retroscena, toccherà a Nardin.

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