Campo Marzo, Nicolai (CC): “Celebron sconfessa la stessa amministrazione”
“Grottesca: non trovo altri aggettivi per descrivere l’uscita di Celebron – commenta Leonardo Nicolai, consigliere comunale di Coalizione Civica per Vicenza – Non tanto per l’idea in sé, ma per ciò che rappresenta: una netta sconfessione dell’azione dell’amministrazione da parte del vicesindaco stesso. Cinque anni di governo, sei milioni di euro per Campo Marzo arrivati dal PNRR, un progetto di riqualificazione dello stesso che va in direzione opposta, e dopo tutto questo davvero il vicesindaco avanza una proposta assolutamente diversa?”
“Come ho detto in Consiglio Comunale, di mio non mi ispira l’idea che la prima cosa che si troverebbe di fronte chi esce dalla stazione sia un muro, o una ringhiera che sia – continua Nicolai – Ma come ogni cosa, siamo disponibili a discuterne, però con dati alla mano e non come fa oggi la stessa destra ad annunci e sparate, che però rendono evidente l’idea di Celebron della città. Dopo aver presentato un piano della mobilità assolutamente insostenibile, dopo non aver lottato per fare un tunnel delle auto in Viale Venezia al posto di un obbrobrio di stazione ipogea con la gente sottoterra, ora la grande idea di rintanare le persone in viale Roma tra due muri. Potrà fare tutti i documenti di pianificazione aperti finché vuole, ma l’idea del vicesindaco è chiara, ed è una città sempre meno a misura delle persone.”
“E c’è un fatto politico grave – conclude Nicolai – Il giorno in cui l’amministrazione Rucco riceve una tegola senza precedenti da parte di Giorgio Conte, il vicesindaco fa quello che ha sempre fatto con i problemi: fa finta di niente. E anzi forse fa peggio ancora: di fatto dà ragione a Conte sconfessando il lavoro della stessa amministrazione su Campo Marzo, confermandone l’inconsistenza di questi cinque anni. A questo punto se è il vicesindaco stesso ad aver dubbi sull’operato della giunta, viene da dire che Conte interpreti una voce non indifferente in città. O forse è un modo per riposizionarsi per Celebron? D’altronde la Lega non è nuova a questi cambi in corsa con la speranza di posti di governo, come ben ricordiamo nel 2018, quando sotto la guida di Celebron venne fatto un importante dietrofront togliendo il sostegno a Mantovani, candidato iniziale del centrodestra.”