BASSANESE – Violenta lite in famiglia: armi sequestrate a 52enne, ex presidente di un poligono di tiro
Una richiesta di intervento da Rosà è arrivata al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bassano. Incorso una violenta lite in famiglia.
Giunti sul posto, gli agenti hanno rintracciato, nel parcheggio antistante l’abitazione, una donna di 45 anni – cittadina italiana già conosciuta alle Forze dell’Ordine per aver, in passato, altre volte richiesto interventi per simili circostanze – che riferiva di avere veementemente litigato con il coniuge e di essersi allontanata momentaneamente dall’abitazione; quindi, nel prosieguo degli accertamenti, i Poliziotti hanno contattato anche il marito, presente in casa, che confermava l’accaduto e mostrava alcuni lividi sul viso, causatigli dai colpi inferti dalla coniuge. Veniva appurato, inoltre, che in casa erano presenti cocci di vetro, monetine ed oggetti vari sparsi dappertutto sul pavimento.
La reciproca aggressione, dal puto vista penale, non aveva ulteriori sviluppi, poiché nessuno dei due contendenti aveva ricorso alle cure mediche ed entrambi avevano manifestato l’intenzione di non formalizzare alcuna denuncia/querela per quanto accaduto.
La vicenda, comunque, è stata approfondita a livello amministrativo poiché il marito della donna – E. Z., cittadino italiano di anni 52 anch’egli residente Rosà unitamente alla moglie, ed in passato Presidente del Poligono di Tiro di Nibbio di Nove – è risultato essere titolare, da anni, della Licenza di Porto di Fucile per Uso Caccia, nonché detentore presso la propria abitazione di numerosi fucili e pistole.
Al termine del procedimento amministrativo instaurato, su disposizione del Questore della Provincia di Vicenza Paolo Sartori, al fine di addivenire al ritiro delle armi ed alla revoca del Porto d’Armi, gli Agenti del Commissariato si sono recati nell’abitazione della coppia, senza però poter procedere alla ispezione ed alle attività di Polizia in quanto il soggetto, nel frattempo, si era recato all’estero.
Rientrato in Italia alcuni giorni orsono, sin dal momento del suo arrivo all’Aeroporto di Venezia gli Agenti della Polizia di Frontiera gli hanno notificato i Provvedimenti adottati dal Questore; quindi, una volta giunto a casa, il 52enne di Rosà ha trovato ad attenderlo davanti a casa il Personale del Commissariato di Bassano, il quale procedeva a sequestrare le armi in suo possesso ed a revocargli il Porto d’Armi.
Nel corso delle attività di Polizia, gli Agenti, quindi, procedevano al sequestro di 5 Fucili, 1 Pistola ed 1 Carabina ad aria compressa; poiché uno dei fucili da caccianon era presente all’interno dell’armadio blindato ove erano detenute le altre armi, ed anche in considerazione del fatto che il proprietario dell’arma non ricordava ove l’avesse riposta, gli Agenti si recavano a casa dell’anziana madre di costui, nel Comune di Nove, senza però trovarla. Durante questa ispezione, tuttavia, gli uomini del Commissariato di Polizia di Bassano rinvenivano uno zaino, riposto in un armadio non blindato, con all’interno 141 cartucce calibro 12, che venivanosequestrate in quanto custodite impropriamente in un luogo non autorizzato.
Durante l’ispezione, E. Z. riceveva una telefonata da parte della moglie la quale lo avvisava di avere “trovato” il fucile mancante. Tornati a Rosà, gli Agenti potevano quindi procedere alla requisizione anche dell’ultima arma in precedenza non rinvenuta.
Alla luce di quanto accaduto, il soggetto veniva denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per il reato di omessa custodia di armi, poiché, con il suo comportamento, ha dimostrato di non avere custodito con diligenza il fucile Franchi sopra indicato, lasciandolo peraltro per un luogo periodo nella disponibilità dei familiari conviventi, tra i quali una minore di anni 14; al medesimo veniva altresì contestato di avere detenuto illecitamente presso l’abitazione dell’anziana madre, peraltro in possesso delle chiavi dei locali, in luogo non idoneo, le 141 cartucce calibro 12 da caccia, anch’esse assimilabili alle armi.