Nicolai (Coalizione Civica) all’attacco del centrodestra
“In campagna elettorale è facile dimenticarsi dei 5 anni trascorsi, e probabilmente è la strategia che la campagna di Rucco avrà pensato bene di adottare – commenta Leonardo Nicolai, consigliere comunale di Coalizione Civica per Vicenza – Ma il primo annuncio elettorale fatto dal sindaco in cerca di una rielezione lascia sbigottiti. Rucco promette consigli comunali nelle piazze e nelle strade, e pure giornate nei quartieri. Tutto bellissimo: ma chi ha governato in questi anni la città? La scusa della pandemia può valere fino a un certo punto: sono trascorsi cinque anni, il Covid ha costretto in casa le persone solo alcuni mesi. E anzi: ha stimolato proprio le attività all’aperto, per cui perché non se ne è anzi approfittato?”
Nicolai continua: “Ma al di là di tutto, la giunta aveva già avuto un’occasione proprio per fare una cosa simile e non l’ha fatta. Mi viene addirittura da pensare di aver dato io loro l’idea: qualche mese fa ho chiesto in Consiglio Comunale di fare una commissione territorio nei Ferrovieri per illustrare il progetto definitivo TAV. Dopo un’apertura da parte del presidente della commissione e anche degli uffici del Sindaco, la giunta se ne è bellamente poi disinteressata, con buona pace dell’incontro e della partecipazione del quartiere alla vita istituzionale. Quello di oggi quindi è un repentino cambniio di direzione che si scontra con quanto non è stato fatto in questi anni, quando il Sindaco era lo stesso Rucco”
“Particolarmente bizzarra poi la proposta dei sondaggi online, che pare voler trasformare il sito del comune in un giornale di gossip piuttosto di promuovere una reale partecipazione – conclude Nicolai – Forse il Sindaco non sa che c’è una sezione apposita per le petizioni, dove le persone possono attivamente sollevare istanze e farle sottoscrivere da qualsiasi residente in città. Ecco: lì dovrebbe esserci un termine per rispondere ai cittadini. Basta un rapido sguardo invece per vedere che ad alcune non è nemmeno mai arrivata risposta (anche una con oltre 600 sottoscrizioni). Un tema che avevo sollevato in Consiglio chiedendo che gli strumenti partecipativi fossero davvero tali, richiesta come tante altre rimasta nel cassetto, con buona pace della democrazia. Cosa serve quindi promettere sondaggi domani, quando gli strumenti di oggi, che potrebbero pure essere più incisivi, non sono minimamente utilizzati dall’amministrazione?”