Prime strappi nel PD, malumori dei cattolici democratici: in arrivo scissione?
(ANSA) Arrivano i primi distinguo da parte dei più centristi tra i Dem e chi non si riconosce nel programma della neo-segretaria. “È un Pd distinto e distante da quello che avevamo fondato che metteva insieme culture politiche diverse dalla sinistra al centro, con i cattolici democratici, i popolari e la Margherita. Oggi legittimamente diventa un partito di sinistra che nulla a che fare con la nostra storia, con i nostri valori e la nostra tradizione”. Lo ha detto il fondatore del Pd, Beppe Fioroni, al Tg2000 che aggiunge: “Per questo abbiamo dato vita ad un nuovo network dei cattolici e democratici ‘Piattaforma popolare – Tempi nuovi’ per farla diventare la casa di tutti quei popolari e cattolici che sono stati marginalizzati e allontanati”.
“Se come gesto di ‘benvenuto’ metterei a disposizione il mio mandato? Posso parlare solo per me: è naturale che sia così. Con l’elezione del nuovo segretario troverei normale che venisse rimesso il mandato, lo avrei fatto anche se avesse vinto Bonaccini. Ed è vero che i gruppi parlamentari sono il luogo dove il partito farà l’opposizione più dura e determinata. La Camera è il luogo dove oggi siamo riusciti a farla questa opposizione, penso ai temi della giustizia, delle Ong e della manovra di bilancio. Io continuerò a fare la mia parte” , lo ha detto all’emittente ligure Telenord Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.
“La vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd ci restituisce un risultato inatteso, che deve interrogarci in modo serio: quanto deciso dagli iscritti è stato ineditamente rovesciato dal voto ai gazebo, sintomo anche di un sistema politico che vive di entusiasmi e di voglia di cambiamento. Per questo motivo l’esito del voto rappresenta una novità nel campo progressista che è destinata forse a cambiare il modo con cui concepiamo la rappresentanza”. Così in una nota la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, candidata in tandem con Stefano Bonaccini alla segreteria del Partito democratico. “Nelle tante cose lette, viste ed ascoltate da influencer, intellettuali, consiglieri comunali e regionali, scrittori e giornalisti, era evidente che alle urne si sarebbero recati anche molti non elettori del Pd, con l’obiettivo di cambiare la linea politica del partito, una linea nuova identificata con la candidatura di Elly. Come ho spesso ripetuto in questo congresso, un conto è il cambiamento, necessario e utile, un altro è rimuovere le ragioni che hanno determinato la nascita del Pd”, ha aggiunto Picierno. Su questo, oltre che sulle buone intenzioni, credo che debba fondarsi il dialogo sul futuro del Partito, delle sue alleanze e del suo modo di stare nella politica italiana ed europea, sul sostegno a Kyiv e alla sua resistenza, sulla sua collocazione internazionale e sulla lotta a tutti i regimi illiberali, sul Mezzogiorno e i suoi ritardi, sulla sua vocazione riformista e riformatrice che fu sancita dalla carta dei valori del Lingotto”, prosegue la nota. “Per queste sfide, auguro ad Elly Schlein e a tutti noi un buon lavoro. Vorrei infine ringraziare Stefano Bonaccini con cui ho condiviso mesi di lavoro comune: se questo congresso si è svolto con rispetto e spirito costituente lo si deve soprattutto a lui e alla capacità di mettere la politica sempre al primo posto”, conclude Picierno.