Donazzan in visita a Sorelle Ramonda di Montecchio: ricerca personale resta una priorità
L’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan è stata oggi in visita all’azienda Sorelle Ramonda nel loro principale punto vendita di Montecchio Maggiore. L’assessore è stata accompagnata in visita dal cavalier Giuseppe Ramonda e dal nipote Mario Ganassin, figlio di una delle fondatrici del gruppo.
Il principale tema di confronto è stato quello del reperimento di personale.
“È emerso dal confronto con questa realtà storica della vendita al dettaglio di abbigliamento che investire in formazione specialistica in competenze trasversali, in cultura del lavoro, è ancora più importante oggi – spiega Elena Donazzan -. Sorelle Ramonda è un’azienda pioniera dei grandi negozi del lusso dove il personale deve essere qualificato, che si è sempre distinta per l’attenzione riservata al proprio personale. Le competenze in questo lavoro sono determinanti ed oggi anche loro soffrono del problema di non trovare personale”.
“Il tema delle dimissioni volontarie ancora persiste in alcuni ambiti, in particolare nella ristorazione e nel commercio – indica ancora Donazzan – e si aggrava rispetto al reperimento di nuove forze lavoro. Il tema oggi sempre più non è lo stipendio ma il tempo”.
Un recente studio di Unioncamere, riferito in particolare ai giovani, ha messo in luce come la scelta del lavoro oggi poggia su condizioni, ragionamenti, bisogni e aspettative completamente diverse per i quali chi si occupa di politiche del lavoro tanto quanto i datori di lavoro sono costretti ad immaginare di offrire risposte diverse.
“In questo contesto la formazione non solo specialistica, ma anche culturale diventa elemento determinante – conclude Donazzan -. Va reinsegnato che cos’è un impegno, cosa significa lavorare in un ambiente sicuro, che investire nel proprio tempo di vita e lavoro è conciliabile. Le aziende dovrebbero essere aiutate ad immaginare modelli organizzativi diversi. Resta il grande tema di affrontare una contraddizione del nostro tempo. Quella che vede il cliente che vorrebbe aperto il negozio h24 e, al contempo lo stesso cliente da lavoratore non vorrebbe lavorare h24. Una contraddizione che deve farci riflettere”.