19 Marzo 2023 - 10.46

Il Terzo Polo si arrende a Possamai

Poteva essere la vera novità di questa tornata elettorale e invece, con la conferenza stampa di ieri, il cosiddetto Terzo Polo ha capitolato: diventa liquido e decide di sciogliersi nella gioiosa macchina da guerra di Possamai, dimostrando di essere terzo solo di nome.

E va detto che al paragrafo “alleanze” del manuale del candidato del PD il lavoro è praticamente completato. L’unica nota apparentemente stonata riguarda il Movimento 5 Stelle, che scende in campo con un proprio candidato, Edoardo Bortolotto, un Carneade per la politica vicentina, che al primo turno prova a testarsi dopo il flop grillino del 2018. Ma è una nota, appunto, apparente perchè in realtà è la scusa per agganciare i renzicalendiani che avevano posto la pregiudiziale proprio sui M5S per entrare nel mondo di Possamai.

A questo punto proviamo a leggere quello che sta succedendo nella bizantina geografia politica di Vicenza.

Francesco Rucco procede per la sua strada con la civica e il centrodestra – all’appello manca FdI che sta facendo un gioco pericoloso, in entrambi i capoluogo veneti per la verità, sia a Treviso che a Vicenza, ma che alla fine rischia di andare in debito di affidabilità rispetto alla logica di unità della coalizione.

Lo stop and go della destra non si sposa con il racconto della Meloni, fatto di coerenza e lealtà, e alle urne potrebbe diventare un vulnus che andrebbe a beneficio della solita civica di Rucco, pronta a replicare il successo del 2018.

Una meditazione su questo andrebbe fatta dalle parti dei Meloneskin.

In ogni caso, alla fine, il centrodestra a Vicenza si presenta unito. E chi pensa alla Verona dello scorso anno dimentica che qui non c’è Flavio Tosi, che può piacere o meno, ma che nella sua città ha ben altro peso rispetto ai nostri Lucio Zoppello o Claudio Cicero. Ultima nota. Va ricordato anche che l’anno scorso Tosi si portò dietro sia il Terzo Polo che Forza Italia. Insomma due film diversi che non hanno nulla in comune.

La parte più interessante tuttavia riguarda il lavoro di Giacomo Possamai, il quale prima si gode la rendita di posizione degli scontenti, arruolando chi è disponibile direttamente come Matteo Tosetto, stabilendo realisticamente relazioni “unofficial” con il partito dei delusi di Rucco, come Claudio Cicero, Lucio Zoppello, Marco Lunardi, ma anche la pattuglia del Gruppo Misto uscita dalla Lista Ruccosindaco.

Insomma il Centrosinistra è già blindato sulla candidatura del Capogruppo dem al Ferro Fini, il vero lavoro è agganciare gli ex del Centrodestra e utilizzarli come cecchini verso il sindaco uscente, concordare la corsa solitaria dei Cinquestelle per arruolare Dalla Rosa & compagni – in questo caso ci sta l’aggettivo – ed ipotizzare una convergenza al ballottaggio di tutti contro Rucco: chi per ragioni politiche – il Centrosinistra ed i Cinquestelle – chi per ragioni personali – il partito dei delusi – .

Una teoria che ha un suo fascino per i giocatori d’azzardo della comunicazione politica, magari può anche irretire qualche sprovveduto addetto ai lavori, ma deve essere messa a terra con la prova delle urne.

Quindi frammentare il Centrodestra per batterlo con la complicità di chi si dice di Centrodestra.

E allora vien da chiedersi, ma se sei di Centrodestra non vorresti che vincessero i tuoi? Siamo persuasi, leggendo i comunicati che arrivano in redazione e certi post sui social, che i delusi di Rucco abbiano come obiettivo solo di fargli perdere le elezioni, confermando la tesi che, alla fine, sono alleati di Possamai perchè di centrodestra ce n’è uno, non quello che ci piacerebbe ci fosse.

Risultato finale: polarizzazione e voto utile perchè la partita è Rucco-Possamai. Il resto è noia.

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