10 Aprile 2023 - 8.57

Cicero pro domo Jack: marciare divisi per colpire uniti

Quanto sono indipendenti tra loro i candidati sindaci a Vicenza?

E soprattutto quanto lo sono i sedicenti candidati sindaci di centrodestra diversi da Francesco Rucco?

La risposta è nelle immagini che un generoso lettore – sostenitore del fact checking – ci ha inviato nei giorni scorsi, e che abbiamo deciso di pubblicare, dove è evidenziato plasticamente quello che nel Centrodestra si sostiene dall’inizio della campagna elettorale: c’è un accordo tra il candidato del PD, Giacomo Possamai, e i candidati sedicenti del fronte avversario, Claudio Cicero e Lucio Zoppello; c’è un accordo e c’è un copione che, finora, tutti stanno eseguendo con diligenza.

Possamai sulla scaletta che sembra dirigere i lavori di allestimento della sede di Claudio Cicero è una vera chicca a beneficio della tesi che circola da tempo, ma che viene negata ogni giorno con ostinazione ideologica.

L’accordo è semplice: tutti insieme contro Rucco, prima divisi, al primo turno, poi uniti – le forme sono già decise sempre nel copione di cui sopra – insomma la vecchia teoria maoista del marciare divisi per colpire uniti; nel frattempo bisogna evidenziare la disomogeneità del centrodestra, insistere con il racconto che non c’è unità su Rucco e offrire all’opinione pubblica la pre verità confezionata della debolezza del sindaco uscente. E su quella presunta debolezza influenzare l’elettore flaianamente pronto a salire sul carro del vincitore. Ovviamente all’eventuale ballottaggio i candidati sindaci del centrodestra critico faranno finta di dare libertà di voto ai loro elettori.

Il copione preconfezionato inizia già lo scorso dicembre, prima con il volantino sui 9 fallimenti di Rucco che arriva nelle case come strenna natalizia della macchina propagandistica di Possamai travestita da “gruppo consiliare di minoranza”.

Cioè quello che non ha fatto opposizione per cinque anni ma ha solo coltivato il piagnisteo per la crisi di astinenza da micro potere? Davvero? Non scherziamo su.

Poi arriva il sondaggio trionfalistico di Cicero realizzato dall’agenzia dell’assessore PD di Verona, altra operazione quantomeno ambigua rispetto al mandatario e a chi lo aiuta. Davvero l’ex assessore col calendario di Mussolini chiama il compagno veronese a fargli il sondaggio e lo paga pure? Se è vero è una notizia. Ma questa notizia viene abilmente ignorata.

Quindi, a cadenza settimanale, come il Cinegiornale del Ventennio, l’azione positiva sul candidato del PD che si comporta da civico e miete consenso sotto il Sol dell’Avvenire, con le liste collegate che ogni sette giorni informano il Popolo dell’adesione al suo progetto di rinascita della città – anche attraverso gran parte della stampa che sia scopre progressista e si appassiona al duello – e contemporaneamente dall’altra parte si dovranno levare voci di dissenso contro Francesco Rucco.

Prima Matteo Tosetto che si fa la sua lista artigianale e la mette a disposizione del Fronte Popolare, poi Claudio Cicero e Lucio Zoppello che hanno la missione di erodere consenso a Rucco, metterlo in cassaforte e poi portarlo in dote a Jackpot; ma non basta, perché anche le interviste di Giorgio Conte, che cade nella trappola mentale del copione dem e diventa, per un paio di settimane, il simbolo della debolezza di Rucco vista da destra, poi mettiamoci pure i ritardi dei partiti di governo che se la prendono comoda nello scendere in campo a fianco del sindaco che sostengono da cinque anni, infine, per il momento, il lancio di contenuti sul filone del tuttogratis come i nidi e l’Olimpico riscaldato, tanto quanto le minestre che la propaganda dem serve in questo scorcio di campagna elettorale.

Nel frattempo la gioiosa macchina da guerra del PD mette a terra lo schema dei confronti tra candidati sindaci, il cinque contro uno che serve a dimostrare che Rucco è circondato ed ha paura di affrontare i suoi avversari pubblicamente. Poi al liceo Quadri la macchina “grippa” e il sindaco decide di partecipare evidenziando lo schema che, alla prova dei fatti, crolla nella rappresentazione del vero: i candidati sono due, Rucco e Possamai, con due stili e due approcci, uno da amministratore uscente, l’altro da pifferaio magico. Concretezza contro suggestioni. Quello che nessuno racconta è che il confronto tra i due principali candidati, più volte proposto da Rucco, finora è sempre stato evitato da Possamai che sembra giocare a nascondino insieme ai partner di cui, dalla scaletta, dirige i lavori.

Ora però stiamo arrivando ai primi fact checking: Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia sostengono ufficialmente Francesco Rucco, la settimana prossima a Vicenza arrivano Zaia e Calderoli a parlare di autonomia in un evento organizzato da Idea Vicenza, l’associazione civica del sindaco, Giorgio Conte sarà candidato di punta nella liste per le comunali di FdI e le tesi sulle ambiguità filorucchiste del Centrodestra se ne vanno in soffitta.

Stesso destino verrà riservato alle altre nelle prossime settimane, perché il racconto della propaganda, inevitabilmente, prima o poi viene verificato dai comportamenti. E dalle urne.

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