BASSANESE – Capannone con 6 lavoratori in nero: due denunce, attività chiusa
Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza hanno effettuato un accesso presso un capannone in fase di allestimento come emporio sito a Rosà (Vicenza) e riconducibile a una società a responsabilità limitata con sede legale a Bergamo e gestita da un cittadino di nazionalità cinese.
Nel corso del controllo, i finanzieri del Gruppo di Bassano del Grappa hanno identificato 6 lavoratori “in nero”, di cui uno, di nazionalità filippina – privo del permesso di soggiorno o altro documento equipollente giustificante la sua presenza all’interno del territorio nazionale – che successivamente è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, ai sensi dell’art. 10 bis del Testo Unico dell’Immigrazione.
Inoltre, il rappresentante legale della società a responsabilità limitata, che ha occupato alle proprie dipendenze un lavoratore straniero – extracomunitario – privo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, è stato denunciato alla predetta Procura della Repubblica per il reato previsto dall’art. 22, comma 12 del Testo Unico dell’Immigrazione.
Atteso che sono stati identificati lavoratori “in nero” in misura superiore al 10% della totalità di quelli presenti sul posto, è stata formulata all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza una contestuale proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 81/2008.
Nel corso delle operazioni di controllo, le Fiamme Gialle, con la collaborazione dello SPISAL dell’ULSS n. 7 Pedemontana, hanno proceduto a verificare gli aspetti connessi alle norme poste a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
Nello specifico, nei confronti dei lavoratori “in nero” che operavano per conto della società a responsabilità limitata, sono state riscontrate irregolarità connesse obblighi di informazione, formazione e addestramento dei lavoratori e non è stato esibito il Piano Operativo di Sicurezza, circostanze per le quali verrà segnalato alla Procura della Repubblica di Vicenza il datore di lavoro per i reati concernenti la sicurezza sui luoghi di lavoro, di cui al D.Lgs. 81/2008, per la quale è prevista una contravvenzione.
Sul posto, peraltro, erano presenti altri lavoratori, regolarmente assunti da una società di Trezzano sul Naviglio (MI), i quali, intenti ad installare le insegne luminose avvalendosi di una piattaforma mobile, non hanno fornito la documentazione attestante l’abilitazione all’uso del citato mezzo, nonché quella relativa alla verifica periodica e alla manutenzione, circostanza per cui il datore di lavoro verrà segnalato, anche lui, alla citata Autorità Giudiziaria per i reati concernenti la sicurezza sul lavoro, di cui al predetto D.Lgs. 81/2008.
In definitiva, il bilancio complessivo dell’operazione di servizio è di 6 lavoratori in nero scoperti, di cui 1 cittadino extracomunitario denunciato per ingresso e soggiorno illegale nello Stato poiché sprovvisto di permesso di soggiorno, nonché denuncia del titolare di una Società a Responsabilità Limitata per aver occupato alle proprie dipendenze un lavoratore straniero – extra comunitario – privo del permesso di soggiorno e denuncia di due datori di lavoro per le norme concernenti la sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’operazione posta in essere dalla Guardia di Finanza si inserisce nell’ambito degli ordinari servizi di controllo economico del territorio finalizzati al contrasto di ogni forma di illecito economico-finanziario, nonché alla tutela della moltitudine di aziende rispettose delle regole, soprattutto in materia di lavoro, oltre che dei lavoratori stessi, mediante l’importante ricorso sistematico alle analisi di rischio, all’utilizzo delle banche dati e alle attività “sul campo”.
Si rappresenta che le denunce sono state eseguite d’iniziativa dal Gruppo della Guardia di Finanza di Bassano del Grappa e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.