Zoppello (Rigeneriamo Vicenza): “Niente bambini, niente scuole”
Il tema della denatalità è già stato affrontato in molti incontri durante questa campagna elettorale. Al netto delle solite proposte di aiuti e sostegni, ad esempio attraverso la defiscalizzazione di alcune spese, che compete per lo più allo stato centrale, secondo Rigeneriamo Vicenza è importante che l’amministrazione comunale si faccia carico di una serie di servizi alle famiglie che non possono che arrivare dal territorio dove si risiede. “E’ fondamentale – afferma il candidato sindaco Lucio Zoppello – che le famiglie si trovino nelle condizioni migliori di usufruire dei servizi necessari fin dalla nascita dei figli. Il comune deve farsi carico non solo degli aspetti di propria competenza, ma anche del coordinamento di tutti i soggetti necessari. Quando nasce un bambino le priorità delle famiglie sono di carattere sanitario, e non è pensabile che una città come Vicenza sia in deficit costante di pediatri e i genitori siano costretti ad andare fuori città e magari a pagamento. Dall’altro lato le strutture comunali devono essere accoglienti e diffuse sul territorio, mentre permangono ancora buchi per cui un residente di Polegge viene indirizzato all’asilo nido San Rocco in viale Torino!” Rigeneriamo Vicenza sostiene da tempo come sia necessaria una rivoluzione dell’infanzia, e non un tamponamento delle situazioni di emergenza, che ormai sono croniche. “Le nostre idee sono molto concrete e fattibili, nel solco di quanto finora proposto dalla lista – prosegue Andrea Maroso – In primis va profondamente rivisto il sistema di assegnazione dei punti per accedere alle strutture comunali: gli asili nido sono stati creati per i genitori che lavorano, non per chi ha la mamma o il papà a casa, quindi è un errore basarsi sull’ISEE o quanto meno vanno variati i pesi di alcuni fattori in maniera che la classica coppia con due lavori e un mutuo non finisca oltre l’80esimo posto e con una retta oltre i 400 euro al mese.” Le attuali strutture della città mostrano tutti i loro anni, con situazioni non più congeniali anche dal punto di vista della sicurezza, con asili nido su più piani e magari i dormitori al primo piano. Rigeneriamo Vicenza propone un censimento sia impiantistico che strutturale, in maniera da darsi le priorità di intervento, aggiungendo la necessità di creare nuovi plessi:” Per aiutare le famiglie non va trascurata la logistica – conclude Zoppello – un piccolo asilo di quartiere fa crescere la possibilità di socializzare sia tra i bambini sia tra le famiglie, e aumenta la crescita anche dal punto di vista educativo e pedagogico. Troppi genitori sono costretti a portare i figli fuori città per avvicinarsi ai nonni o perchè è più comoda una scuola sulla strada per recarsi al lavoro. L’area nord di Vicenza e la Riviera Berica sono sicuramente in prima fila nella necessità di nuove strutture. Senza dimenticare come sia indispensabile un dialogo con l’ULSS per fare fronte alla carenza di pediatri, con soluzioni nuove come la medicina di gruppo che permetta alle famiglie di avere risposte tempestive anche senza la presenza del proprio medico, evitando uno degli incubi peggiori per un neogenitore, cioè le code al pronto soccorso pediatrico.”