12 Maggio 2023 - 17.32

La Guardia Costiera a scuola in Veneto per salvare i cetacei spiaggiati

Soccorrere cetacei avvolti da reti da pesca o feriti in mare, intervenire adeguatamente su esemplari spiaggiati. Cosa fare per salvare la vita a delfini e cetacei di grandi dimensioni incappati in catture accidentali in mare. Questo e tante altre nozioni fondamentali per i militari dei nuclei operativi Subacquei delle Capitanerie di Porto di Messina, Napoli e San Benedetto del Tronto che hanno partecipato al corso di formazione tenuto dagli esperti del CERT dell’Università di Padova a Chioggia (Venezia) nell’ambito delle attività del progetto Life Delfi, cofinanziato dal Programma LIFE dell’Unione Europea e coordinato da Irbim-CNR con cui collaborano Legambiente, Università di Siena, le Aree Marine protette di Punta Campanella, Isole Egadi, Torre del Cerrano, Tavolara, e l’associazione Filicudi Wildlife Conservation, e l’istituto croato Blue World Institute.  

Il corso di formazione – una tre giorni dal 10 al 12 maggio – è stato organizzato nella più ampia cornice che ha visto riunirsi a Venezia i rappresentanti e i delegati della Commissione Internazionale Baleniera (International Whaling Commission). I componenti del gruppo provenienti da diversi paesi del mondo si sono incontrati per discutere e confrontarsi sullo stato dell’arte dei principali programmi di monitoraggio degli spiaggiamenti di cetacei, sui protocolli di gestione e intervento e su come implementare l’intervento in aree in cui la rete di esperti qualificati presenta ancora delle difficoltà oppure non è stata ancora costituita. La formazione è stata organizzata dagli esperti dell’Università di Padova, coordinati dal prof. Sandro Mazzariol e dalla dott.ssa Cinzia Centelleghe, insieme a David Mattila e Bob Lynch, responsabili della rete di intervento globale, presso le sale di Palazzo Grassi a Chioggia (VE) sede della facoltà di Biologia Marina. Il primo giorno è stato dedicato, grazie all’intervento del dott. Guido Pietroluongo, all’illustrazione del quadro generale italiano, con cenni di biologia dei mammiferi marini, legislazione nazionale e procedure di intervento. La prima giornata è proseguita poi con una lezione pratica simulando un intervento di gestione e salvataggio di un delfino spiaggiatoLo step successivo ha visto i Subacquei della Guardia Costiera esercitarsi, con il coordinamento degli esperti, su animali intrappolati in attrezzi da pesca e quindi con tutte le procedure da mettere in campo per salvare la vita a esemplari in difficoltà.  

“In caso di emergenza in mare è fondamentale agire in maniera coordinata seguendo protocolli già accreditati. Pur avendo già avuto modo di eseguire interventi in collaborazione con la Guardia Costiera, questa esperienza ha sicuramente aumentato il nostro livello di sinergia e ci permetterà di avere una rete di soccorso maggiormente efficace e puntuale. Giornate come queste sono una novità nel panorama del Mediterraneo e sono fondamentali per la conservazione dei cetacei”, dichiara il prof. Sandro Mazzariol dell’Università di Padova.  

“Life Delfi è un progetto attivo da più di due anni con l’obiettivo di ridurre le interazioni in mare tra delfini e pesca, stiamo distribuendo dissuasori acustici, deterrenti visivi e nuove attrezzature ai pescatori per salvaguardare il pescato e i delfini che rischiano di ferirsi avvicinandosi alle reti da pesca. Abbiamo già formato dei rescue team, coinvolgendo i vari partner di Life Delfi. Ora puntiamo ad allargare la rete per interventi e soccorsi in mare, un grazie alla Guardia Costiera che si è dimostrata sensibile e attenta al tema della salvaguardia e al soccorso di delfini e cetacei”, commenta Alessandro Lucchetti di Irbim-CNR capofila del progetto Life Delfi.   

“L’attenzione che la Guardia costiera pone alla tutela dell’ecosistema marino passa anche attraverso la formazione e l’addestramento del personale. Da qui l’adesione a questo progetto che permette di trasferire alle componenti specialistiche, competenze scientifiche e tecniche adeguate ad intervenire anche in tali contesti”, dichiara il Capitano di corvetta Giuseppe Giannone, Capo del 2° Nucleo sub della Guardia Costiera di Napoli

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