Primo test alla sfida sull’astensione, sotto la pioggia
Arriva oggi il primo esame per una campagna elettorale che ha caratterizzato la cronaca politica degli ultimi mesi.
A partire da oggi pomeriggio, con la pioggia battente di solito a rendere più fluido il voto, i solerti funzionari del Comune e della Prefettura ci allieteranno con i dati sull’affluenza. Un test importante per comprendere quanto la sfida dei “magnificent seven” in corsa verso Palazzo Trissino ha appassionato i vicentini, quanto efficace è stato l’appello agli elettori dei candidati sindaci che si sono misurati nelle settimane precedenti. Perché è evidente che ogni punto, in più o in meno che arriverà sull’imprevedibile dato dell’astensione, vero spauracchio di tutti gli aspiranti sindaci e dei partiti che li sostengono, è anche la pagella del primo quadrimestre per tutti.
In sostanza si potrà comprendere se la guida della città interessa ancora ai vicentini o se, come tendono ad essere tutte le competizioni elettorali negli ultimi anni, è solo “cosa loro. Un affare da addetti ai lavori in prima linea come candidati, sindaci, consiglieri ed assessori insieme ai loro supporter delle diverse curve. Se ritorna un po’ di interesse per la politica, oltre la simpatia, l’estetica e il narcisismo, o se continua la china dove la tifoseria prevale di netto sul senso civico e l’interesse per il futuro del territorio in cui si vive. Con la diretta conseguenza del disinteresse al voto.
Quanto ha scosso le coscienze il marketing spinto dei principali candidati sindaci, con Possamai che fa le passerelle dei Primi Cittadini del PD e Rucco quelle dei leader nazionali del Centrodestra? Quanto avrà fatto la ribellione degli ex, Zoppello, Cicero e Tosetto, con l’obiettivo di destrutturare il voto conservatore alternativo a Rucco? E’ questo il terreno su cui discutere nelle prossime ore, ed è su questo che potrebbe aprirsi un varco il primato della politica, nella sua principale vocazione della passione civile per cercare il meglio per la nostra piccola e nobile polis.
Il marketing politico visto finora ha lavorato tanto, sui social, sulle pressioni ai media, sui dibattiti innescati dall’esterno, sulle chiacchiere da bar e perfino sui bar che si parlano addosso.
Vedremo nelle prossime ore se Vicenza risponde.