Domani Giornata mondiale delle api, Meridio (ARAV): “Veneto prima regione per apicoltori”
Giornata mondiale delle api 20 maggio 2023
L’apicoltura in Veneto è in costante crescita, stando ai dati dell’ultimo censimento apistico, è la prima regione dell’Italia per numero di apicoltori ben 9.239 al 31/12/2022, cresciuti del 30% in tre anni rispetto ai 7.007 del 2019, e gestiscono 117.901 alveari e sciami.
A differenza delle altre regioni dove vi sono più aziende con numeri di alveari importanti, nel Veneto l’apicoltura è più diffusa più amatoriale.
Dietro questi numeri ci sono famiglie che vivono di apicoltura, dipendenti, giovani che investono su questa attività e molti appassionati che curano le nostre api Venete. Oggi le api non sopravvivrebbero senza gli apicoltori.
Ma gestire pochi o molti alveari richiede le stesse conoscenze e per questo l’Associazione Regionale apicoltori del Veneto che raccoglie 3.000 apicoltori (prima realtà associativa del veneto nel settore) organizza, in tutte le provincie del Veneto incontri informativi, attività didattiche, seminari e gestisce dei centri servizi smielatura ecc. a disposizione degli apicoltori.
“Tutti questi giorni di piogge hanno messo in ginocchio il nostro settore”, afferma Gerardo Meridio, presidente regionale ARAV (Associazione Regionale Apicoltori del Veneto) e nel direttivo nazionale degli apicoltori UNAAPI: “molte famiglie di api sono morte per fame e per altri motivi legati alle condizioni climatiche, o ai trattamenti fitosanitari, gli apicoltori corrono ad alimentare le proprie api con nutrizioni di “soccorso” fornendo sciroppo di fruttosio e candito utile alla loro sopravvivenza. Intanto si sono già persi i raccolti, quello del millefiori primaverile, dell’acacia, impiegando molte ore di lavoro che in stagioni normali erano dedicate al posizionamento dei melari, al raccolto e alla smielatura.
Le condizioni all’inizio della stagione produttiva sono apparse subito poco favorevoli con flussi nettariferi estremamente scarsi e discontinui. Le cause di questa negativa situazione iniziale sono da ricondurre alla grave siccità che ha imperversato per mesi per non parlare della severa ondata di freddo tardivo che ha poi provocato, nelle famiglie già ben sviluppate, un elevato consumo di scorte costringendo gli apicoltori ad intervenire con la nutrizione di emergenza.
Agli inizi di aprile, in diverse zone del nord si sono inoltre verificate intense gelate che hanno causato danni diretti ai germogli delle piante di acacia in fase di sviluppo.
Agli inizi di maggio, nel momento dei raccolti fondamentali quali l’acacia, le tanto attese piogge si sono manifestate in gran parte della Penisola con una intensità e continuità che ha impedito alle api di bottinare per diversi giorni.
La fioritura dell’acacia in alcune zone è stata distrutta in pochi minuti da forti grandinate.
Il tempo instabile e le precipitazioni eccezionali che si sono verificate nella prima metà di maggio, hanno dunque acuito le criticità produttive già presenti nel mese di aprile.
Si stima che la perdita di produzione per i raccolti primaverili dei mesi di aprile e maggio possa essere anche dell’80% della scorsa stagione 2022.
Al mancato reddito si aggiungono inoltre gli elevati costi delle nutrizioni di soccorso rese necessarie per salvare le famiglie. Le materie base per l’alimentazione che l’anno scorso costavano € 0,60 al Kg oggi si aggirano tra 1,50 a 2,00 euro al Kg prezzi più che raddoppiati.
La produzione di miele Italiano, che vanta il record di tipologia di miele (60 tipi di miele) e che si aggirava sui 23.000 T. sarà drasticamente ridotta. Nel 2021 era risultata pari a 12.450 tonnellate ho paura che il 2023 sarà simile. Oltre la metà del fabbisogno nazionale è soddisfatto dalle importazioni, pari a oltre 24 mila tonnellate nel 2021.
I fondi che vengono erogati dalla Regione in supporto all’apicoltura sono di provenienza europea, ma non coprono questa situazione drammatica. Molti apicoltori sono scoraggiati, ma senza le api, l’agricoltura ne avrebbe grandi danni e di conseguenza anche noi. Per questo nella giornata mondiale dedicata alle api rivolgo un appello alle istituzioni in particolare alla Regione cui chiederemo dei fondi straordinari uno sorta di stato di emergenza che ci consenta di far sopravvivere le famiglie di api.
Un aiuto potrebbe arrivare dai Comuni e cittadini con piantumazioni di specie nettarifere con fioriture a scalare. Se oggi avessimo boschi di robinia pseudoacacia o Tilia Henryana che fioriscono più tardi potrebbero garantire una maggiore sopravvivenza alle api fornendo loro un pascolo più duraturo. In questo senso con Veneto agricoltura stiamo lavorando.
Nel Vicentino abbiamo organizzato alcune manifestazioni con le Amministrazioni con cui collaboriamo da tempo e che hanno realizzato insieme ad ARAV degli apiari didattici e piantumazioni nettarifere:
Vicenza al mercato ortofrutticolo sabato 20 maggio dalle 9.00 alle 12.00 festa della smielatura degustazione guidata dei mieli.
Bassano del Grappa in Piazza della libertà APIinPiazza a Bassano api didattica con lezioni di apicoltura e di promozione e conoscenza dei mieli, sabato 20 maggio dalle 16.00 alle 19.00 e domenica 21 maggio dalle 10.00 alle 19.00 è verrà lanciata l’iniziativa adotta un arnia con l’ARAV.
Lunedi 22 parteciperemo ad una bella iniziativa della scuola H Farm International che alle 10.00 piantumerà nell’ambito della festa delle api delle piante nettarifere nel parco della scuola a Rosà e nell’anno 2022 ha vinto il premio speciale della Regione Veneto “Ambiente – Salute – Società” per il Pogetto “ Scuola Amica delle api”.
Mercoledì 24 alle 20.00 a Villaverla una serata divulgativa con degustazione e abbinamento formaggio miele presso il comune
Domenica 28 maggio APIinPiazza a Marostica nell’ambito della festa delle ciliege api didattica in piazza tutto il giorno.
Il momento è veramente tragico, speriamo che le nostre richieste siano accolte nell’interesse di tutto il settore e delle api”.