La Corte federale di Pechino ha condannato a morte – ma la pena potrà venire commutata in ergastolo in caso di buona condotta in carcere – il presunto assassino di una cittadina italiana, Paola Sandri, di Bassano del Grappa (Vicenza), assassinata a coltellate a 29 anni a Pechino nel luglio 2006.
La condanna – riferisce oggi Il Giornale di Vicenza – è stata letta alla presenza in aula del personale del Consolato italiano, che ha informato la famiglia.
Il padre di Paola, Luigi Sandri, ha dichiarato che “si è chiuso un cerchio”. Sandri venne trovata il 25 luglio 2006 da un passante, incosciente e sanguinante, nei pressi di Chaoyang Park, in una zona centrale della capitale, intorno alle due di mattina locali. Portata all’ospedale, era morta al pronto soccorso, a causa di una copiosa perdita di sangue da tre ferite, una vicino all’ascella, dove si era rotta un’arteria, una al petto e una allo stomaco. Non era residente a Pechino ma visitava spesso la Cina, sia per turismo che per esercitare il suo lavoro di insegnante di lingua cinese. La giovane, all’epoca 29enne, aveva lavorato come stagista all’Istituto Italiano di Cultura di Pechino, nell’inverno del 2004. Si trovava a Pechino da circa un mese, per seguire un dottorato di ricerca.