VICENTINO – Controlli nei cantieri: 4 lavoratori in nero, 15 persone deferite e 5 società sospese
Il Nucleo Ispettorato carabinieri del Lavoro di Vicenza, nell’ambito dei controlli cantieri nel settore edile finalizzati alla verifica del rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro nonché alla prevenzione e repressione del fenomeno dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso, ha intensificato i controlli nel settore edile civile ed industriale, dovuto anche al crescente numero di cantieri edili inerenti gli incentivi del 110% per ristrutturazioni.
L’attività ispettiva, di natura ordinaria e tecnica, è volta alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di sicurezza, salute ed igiene sui luoghi di lavoro.
Gli accessi ispettivi hanno la finalità di individuare eventuali inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro quali omessa redazione del piano operativo di sicurezza, mancata nomina del responsabile servizio di prevenzione e protezione, formazione e informazione sulla sicurezza dei lavoratori, mancanza di parapetti sugli impalcati e ponti di servizio, mancato rispetto delle norme in materia di igiene e salute.
L’esito del controllo, svolto sull’intero territorio provinciale, ha consentito di individuare lavoratori in nero. In particolare, sono stati controllati, nel territorio del comune di Lonigo, Caltrano e Valbrenta, quattro cantieri e nove società edili. Sono stati i quattro i lavoratori controllati risultati in nero. È stata disposta la sospensione per cinque società edili per gravi inadempienze alla sicurezza ed anche per lavoro nero. Sono state deferite in tato di libertà all’Autorità Giudiziaria nove tra imprenditori edili, delegati e professionisti, nonché sei lavoratori per il mancato uso dei dispositivi di protezione individuali di terza categoria (salvavita), ed irrogate sanzioni per oltre 170.000 euro.
In particolare, nel comune di Lonigo è stato effettuato un controllo presso un cantiere, all’interno del quale stavano operando sei aziende impiegate in diverse fasi di costruzione. Si riscontravano, per due società, gravi violazioni alla sicurezza, poiché le rispettive maestranze lavoravano sull’impalcato che non rispettava le condizioni di sicurezza contro le cadute nel vuoto, né tantomeno l’uso dei dispositivi di sicurezza di terza categoria salvavita.
Per tali motivi è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale. Anche una terza società, che si occupa di carpenteria leggera, operante nel medesimo cantiere, veniva sospesa poiché priva della documentazione necessaria e si constatava la mancanza del Piano Operativo di Sicurezza.
Per il cantiere di Caltrano, dove era in atto una ristrutturazione totale di una abitazione privata disposta su tre livelli fuori terra, il controllo ha portato alla sospensione della società edile, unica impiegata nei lavori, e per gravi motivi di sicurezza sul lavoro, e per l’impiego di manodopera senza la preventiva comunicazione di assunzione. Allo stesso imprenditore si contestava la mancanza del Piano Operativo di Sicurezza, la mancata attuazione dei corsi di formazione generale e specifica e la mancata nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
Dal controllo si evinceva che quest’ultima impresa edile stava eseguendo i lavori di ristrutturazione priva di autorizzazioni comunali per l’inizio dei lavori, pertanto sono state avviate le pratiche, da parte dell’ufficio tecnico comunale, dell’ordinanza di sospensione dei lavori cantieristici.
Infine, nel comune di Valbrenta sono stati individuati quattro lavoratori stranieri di cui tre irregolari, all’opera all’interno di due cantieri attigui dove operava la medesima ditta nell’ambito dei lavori di riqualificazione energetica super bonus 110%.
Sono stati pertanto emessi due provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale a carico del titolare dell’impresa che stava effettuando i lavori per la mancanza di protezioni verso il vuoto, la mancata formazione e sorveglianza sanitaria e per lavoro nero. Sono state, inoltre,riscontrate a carico dell’impresa appaltante irregolarità nei ponteggi e la mancata verifica trimestrale di funi e gru.
Gli accertamenti hanno consentito, infine, di elevare sanzioni per contributi e premi assicurativi risultati non versati.