L’importanza della comunicazione nelle IPO
I comunicatori sono diventati sempre più importanti nelle operazioni legate ad un’offerta pubblica iniziale (IPO). Ne scrive Axios, sottolineando come raccontare la storia giustaal pubblico corretto e declinata in maniera efficace sia cruciale per il successo della quotazione. Un lavoro consistente che inizia tipicamente un anno e mezzo o due prima dell’appuntamento con la creazione di una narrazione corporate e, poi, con azioni mirate alla brand awareness e al posizionamento degli executive. Ma il lavoro dei comunicatori non si esaurisce qui: la narrazione che hanno costruito svolge anche un ruolo importante nel modulo S-1, che dà il via al processo di IPO; in questo step è importante spiegare chiaramente il proprio business model (l’errore commesso da Facebook nel 2012 docet). Essenziali sono, poi, il coinvolgimento della stampa finanziaria e il coaching degli executive, per prepararli a incontrare non solo i media, ma anche gli investitori; non vanno, infine, dimenticati i dipendenti. Arrivare preparati all’appuntamento dell’IPO è, insomma, essenziale per partire con il piede giusto e potere dare il via il prima possibile all’attività di comunicazione ordinaria, e di questo gioco di anticipo beneficiano anche le strategie a lungo termine, che hanno il potenziale per generare un’eco positiva, allineare un’ampia fascia di stakeholder, mitigare i rischi e, in ultima analisi, portare a una IPO più coinvolgente.