4 Settembre 2023 - 12.03

PROVINCIA DI VICENZA – Fotovoltaico a terra? Sì ma con prudenza


Impianti fotovoltaici a terra sì, ma nel rispetto del territorio.

E’ questo, in estrema sintesi, il tema dell’incontro che la Provincia di Vicenza ha ospitato nella sua sede a palazzo Nievo, dove ha chiamato a raccolta le associazioni di categoria del vicentino per illustrare il lavoro che l’ufficio Urbanistica sta realizzando per individuare le aree agricole di pregio non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici.

Presenti per la Provincia il presidente Andrea Nardin, il consigliere con delega all’urbanistica Mattia Veronese, il dirigente dell’Area Tecnica Filippo Squarcina e la responsabile del settore Urbanistica Laura Pellizzari. Per le associazioni di categoria hanno risposto all’appello, oltre alla Camera di Commercio, Confindustria, Apindustria, Confartigianato, Cna, Coldiretti, Cia, Confagricoltura.

La base di partenza è una direttiva europea che promuove l’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili. A cascata, la normativa nazionale considera di pubblico interesse e di pubblica utilità l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, prevedendo la collocazione di tali impianti anche nelle aree agricole, purché nel rilascio delle autorizzazioni si tenga conto delle esigenze del settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, del patrimonio culturale e del paesaggio rurale.

La Regione Veneto ha precisato ancor meglio i criteri di autorizzazione chiedendo alle Province di individuare le aree agricole di pregio non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici. Aree che, per inciso, si aggiungono a quelle individuate ex lege perché sottoposte a vincoli paesaggistici, siti Unesco, Rete Natura 2000 e simili. L’obiettivo, molto chiaro, è di preservare il suolo agricolo quale risorsa limitata e non rinnovabile, anche in coerenza con la legge regionale sulla limitazione del consumo di suolo.

Da Venezia arriviamo, quindi, a Vicenza. La Provincia di Vicenza sta dando seguito al delicato compito di individuare le aree agricole di pregio del proprio territorio. Non da sola, naturalmente, ma di concerto con il tavolo tecnico regionale, che ha emanato apposite linee guida, e condividendo il proprio lavoro con i Comuni, che saranno presto chiamati ad un confronto. Tecnicamente sono aree dove il divieto non è assoluto, ma con “indicatori di presuntiva non idoneità” di cui i Comuni, chiamati poi a rilasciare le autorizzazioni, devono tenere conto.

“Ad oggi, tra le prime province venete, abbiamo definito la metodologia di lavoro -spiega il consigliere Veronese- Grazie anche allo studio Benincà, che ha seguito i lavori, le abbiamo illustrate alle associazioni di categoria, per la più ampia condivisione e soprattutto per le ricadute che questo lavoro avrà sul territorio.”

“L’obiettivo è contemperare due esigenze -sottolinea Nardin- quella di produrre energia da fonti rinnovabili e quella di tutelare il nostro territorio nel senso più ampio, tenendo conto della tradizione agricola e della produzione agroalimentare di qualità, del patrimonio storico e architettonico che costella i nostri paesi. Siamo consapevoli che l’energia verde sia la via preferenziale, ma dobbiamo percorrerla in coerenza con l’obiettivo del consumo di suolo zero entro il 2050 e della lotta ai cambiamenti climatici, nel rispetto della pianificazione territoriale ed energetica regionale.”

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