5 Settembre 2023 - 11.21

Unioni di Comuni: ora sono più facili con il quorum abbassato al 30%

“Il disegno di legge sull’associazionismo intercomunale, le fusioni di comuni e le intese programmatiche di area, approvata ieri in Consiglio regionale, definisce un passaggio importante all’interno del piano di riordino territoriale. Le disposizioni approvate aiuteranno a dare rapida attuazione al Piano di Riordino territoriale adottato dalla Giunta regionale e all’esame della Prima Commissione Consiliare per l’espressione del parere di competenza. In particolare, segnalo come abbassando anche il quorum di partecipazione ai referendum di fusione, che viene portato dal 50 per cento al 30 degli aventi diritto al voto, con ulteriore ribasso al 25 per cento laddove vi sia una alta percentuale di iscritti all’AIRE, potremo avviare una nuova stagione legate ai processi di fusione che si lega strettamente a quella razionalizzazione della governance capace di sostenere una visione nuova, aggiornata e ancora più efficiente del territorio regionale”.

Lo dice l’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione, Francesco Calzavara, commentando l’approvazione della legge su associazionismo e intese d’area che rappresenta il primo tassello per l’iter dedicato al Piano di Riordino Territoriale (PRT).

“Il referendum è il più importante istituto di democrazia diretta e abbassare il quorum non va ad intaccare questo diritto, ma intende combattere un fisiologico astensionismo – precisa Calzavara -. Il 29 e il 30 ottobre celebreremo in Veneto ben 4 referendum consultivi su processi di fusione, una sorta di ‘fusion day’, in cui otto amministrazioni locali si confronteranno con i propri cittadini applicando il nuovo quorum di partecipazione”.

I comuni che andranno al voto l’ultimo weekend di ottobre sono: Polesella – Guarda Veneta; Gambugliano – Sovizzo; Quero Vas – Alano di Piave; Carceri – Vighizzolo d’Este.

“Il Veneto con i suoi 563 comuni è la terza regione per numero di comuni, di cui 181 con meno di 3mila abitanti e in uno scenario decennale, circa 130 Comuni veneti sotto i 10mila abitanti avranno serie difficoltà ad erogare servizi efficienti sul proprio territorio – spiega Calzavara -. Per tali Comuni l’Amministrazione regionale intende sollecitare una profonda riflessione sul tema al fine di individuare la dimensione media ottimale per continuare a garantire tutte le funzioni comunali. Questo potrà avvenire attraverso varie forme: le unioni di comuni, le conferenze dei sindaci e i futuri ATS che vedranno la nascita entro l’anno”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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