ASIAGO – Controlli nei cantieri, trovati tre lavoratori clandestini
Tre lavoratori in nero. Nell’ambito di interventi di polizia economico-finanziaria e di controllo economico del territorio, anche finalizzati alla verifica del corretto impiego delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, nei giorni scorsi hanno eseguito un controllo presso un cantiere edile sito nel Comune di Asiago, dove operava un’impresa di costruzioni edili della Provincia di Verona.
Il bilancio dell’attività eseguita dai finanzieri della Tenenza di Asiago è di tre lavoratori impiegati “in nero” di nazionalità albanese, tutti sprovvisti del permesso di soggiorno o altro documento idoneo a giustificare la loro presenza all’interno del territorio nazionale.
Pertanto, i dipendenti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Vicenza per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, ai sensi dell’art. 10 bis del Testo Unico dell’Immigrazione. Alla medesima Autorità Giudiziaria è stato denunciato anche il datore di lavoro il quale ha occupato alle proprie dipendenze i citati lavoratori stranieri (extra U.E.) irregolari sul territorio nazionale e privi del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, in violazione dell’art. 22, comma 12 del Testo unico sull’immigrazione. Contestualmente, l’impresa edile è stata segnalata per la responsabilità amministrativa prevista dal Decreto Legislativo n. 231/2001.
A seguito dei preliminari accertamenti di polizia economico-finanziaria, le Fiamme Gialle asiaghesi hanno proposto all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza la sospensione dell’attività: l’Ente citato ha provveduto a emettere, con immediatezza, un provvedimento che ha disposto la sospensione dell’attività d’impresa, con l’irrogazione della sanzione pari ad 2.500 euro.
Infine, nelle successive attività di controllo amministrativo, volte a riscontrare l’osservanza, nei confronti del personale occupato, delle norme di tutela di lavoro, è stata irrogata in capo al datore di lavoro, quale autore della violazione e alla società, quale obbligata in solido, la maxi-sanzione, ai sensi dell’art. 3, comma 3 del D.L. n. 12/02, aggravata ai sensi dell’art. 3 – comma 3 quater del medesimo D.L., per un importo pari ad € 12.960,00.
L’attività svolta si inquadra nella più ampia azione condotta dalla Guardia di Finanza volta ad individuare situazioni di sfruttamento di manodopera e a prevenire i rischi per la salute dei lavoratori che, oltre a costituire una grave forma di concorrenza sleale nei confronti degli operatori economici onesti e rispettosi della legalità, rappresentano principalmente un danno in capo ai lavoratori stessi, ai quali, infatti, non vengono riconosciuti i basilari diritti previsti dalla legge.