VENETO – Ragazzi scomparsi, ci sarebbe il video dell’aggressione
AGGIORNAMENTO ORE 18 –
In un video di una telecamera di sorveglianza sono contenuti elementi chiave. Nel filmato si vedono i due ragazzi in una colluttazione durante la quale Giulia viene ferita e perde sangue. Filippo, coetaneo della vittima, scrivono gli inquirenti nelle carte giudiziarie visionate dall’Adnkronos, “poneva in essere atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte colpendola nuovamente al fine di evitare che la stessa fuggisse”.
Dopo aver colpito Giulia con calci mentre si trovava a terra, tanto da farle gridare ‘mi fai male’ e invocare aiuto, Filippo viene ripreso mentre si sposta insieme alla ex in un’altra area con la propria auto, dalla quale la 22enne fugge. Rincorsa, viene colpita alle spalle da Turetta, che l’aggredisce violentemente, provocandone la caduta, per impedire che si allontanasse “e producendole, quale conseguenza della propria azione – si legge – ulteriori ferite e ulteriori copiosi sanguinamenti, che determinavano che la parte offesa rimanesse a terra apparentemente esanime mentre il Turetta caricava il suo corpo nella propria auto, allontanandosi dal luogo dei fatti e rendendosi immediatamente irreperibile”. Il 22enne, che mai aveva accettato la decisione della coetanea di troncare la loro relazione, è ancora ricercato. Non solo in Italia. ADNKRONOS
AGGIORNAMENTO ORE 16 –
Filippo Turetta, l’ex fidanzato di Giulia Cecchettin, scomparso con lei da sabato scorso, è indagato dalla Procura di Venezia per l’ipotesi di tentato omicidio. Lo riferisce una nota della stessa Procura, spiegando che l’iscrizione, anche a tutela dello stesso indagato, è avvenuta in seguito “al primo esito” delle risultanze di indagine per accertare eventuali responsabilità penalmente rilevanti.
Alcune perquisizioni sono in corso nell’ambito delle indagini, riferisce sempre la Procura che formula “l’auspicio che si tenga conto della difficoltà e della delicatezza degli accertamenti, nonché della sofferenza in cui versano le famiglie coinvolte”. Notizie imprecise, conclude la nota “rischiano di creare inutili aspettative”.
Alcuni investigatori si sono recati stamani a casa di Filippo Turetta a Torreglia, in provincia di Padova. Altre ricerche sono intanto in corso lungo il corso del fiume Piave, nella zona di Maserada, in provincia di Treviso.
“C’è stata la delicatezza di comunicarcelo da parte della procura. Si poteva ipotizzare l’iscrizione a notizia di reato di un’ipotesi delittuosa, e la scelta dell’ipotesi ci lascia comunque ancora nella speranza di avere una buona notizia, voglio ancora sperare”. Lo ha riferito ai giornalisti l’avvocato Stefano Tigani, legale della famiglia di Giulia Cecchettin.
Sull’esame del dna sulle macchie di sangue e delle immagini di videosorveglianza “non sappiamo nulla – ha aggiunto – sono dettagli delicati che se anche sapessimo non mi sentirei di commentare, non voglio compromettere passaggi delicati dell’attività d’indagine”
Secondo quanto si apprende da fonti vicine all’inchiesta, in mano agli investigatori c’è un video, brevissimo, nel quale si vedrebbe Filippo Turetta aggredire a mani nude Giulia Cecchettin la notte di sabato scorso. Il filmato è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza dello stabilimento “Dior” di Fossò (Venezia), che si trova sulla strada dove erano state già repertate presunte macchie di sangue e dei capelli, domenica scorsa. Nelle immagini si vedrebbe un’aggressione da parte di Filippo e poi il giovane caricare nella sua auto Giulia, sanguinante. ANSA
Aggiornamento ore 11.40
Vi sarebbero stati anche dei capelli sul tratto di asfalto, in zona industriale a Fossò (Venezia), dove domenica mattina sono state repertate alcune presunte macchie di sangue, nelle prime ricerch di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due ex fidanzati scomparsi da sabato.
Materiale biologico inviato per le analisi di laboratorio ai Ris dei Carabinieri, per confrontarne il dna con quello di Giulia e di Filippo.
Le tracce erano state trovate dai Carabinieri nella V Strada dell’area industriale di Fossò, a circa 6 chilometri di distanza dal parcheggio di Vigonovo, davanti alla casa di Giulia, dove i due ragazzi era stati uditi litigare in macchina.
Aggiornamento ore 11
Le ricerche dei due giovani veneti scomparsi sono state riprese questa mattina, dopo quasi una settimana dalla loro scomparsa.
Il Soccorso Alpino di Sesto sta attualmente setacciando nuovamente la Val Fiscalina, sperando di individuare la Fiat Punto di Filippo Turetta, uno studente che ha precedentemente soggiornato nella valle ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. Questa operazione coinvolge la verifica di tutte le strade forestali che conducono alle alture.
Contemporaneamente, Carabinieri, Guardia di Finanza e le sezioni locali del Soccorso Alpino dell’Alta Pusteria stanno concentrando gli sforzi nei Comuni di Dobbiaco e San Candido nella ricerca dei due ragazzi.
Attualmente, a Dolo (Venezia), si sta svolgendo un nuovo briefing tra Vigili del Fuoco e Carabinieri per coordinare la strategia di ricerca. Questa include la suddivisione delle aree da esplorare in modo dettagliato, con l’impiego di cani molecolari e sommozzatori pronti a intervenire in caso di scoperta di tracce rilevanti. Nel frattempo, i pompieri e i volontari della Protezione Civile stanno mappando attentamente il territorio, concentrandosi soprattutto nelle vicinanze del Brenta, del Naviglio e dei corsi d’acqua secondari.
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Grazie alla riattivazione di alcuni dispositivi elettronici del Piancavallo (Pordenone) che erano in manutenzione – ma che avevano in memoria i dati dei veicoli in transito – è stato ricostruito l’intero itinerario percorso, nella notte tra sabato e domenica, dalla Fiat Punto nera su cui si trovavano Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due ragazzi veneti scomparsi. L’ingresso in territorio friulano è avvenuto dalla zona di confine con il Veneto, a Caneva.
Pochi minuti dopo, il passaggio dell’utilitaria è stato registrato dai dispositivi di lettura targhe di Polcenigo.
Il veicolo – si è appreso oggi – ha proseguito fino ad Aviano, per risalire agli oltre mille metri della stazione turistica del Piancavallo. Da lì, seguendo una strada secondaria – e poco conosciuta, la direttrice tramite Montereale Valcellina, la più consigliata dai navigatori satellitari – l’auto è scesa a Barcis, percorrendo l’arteria lungolago e poi transitando lungo l’intera Valcellina, passando per Claut e Cimolais. L’ultima registrazione è quella in uscita dalle gallerie del Vajont, tra Erto e Casso e Longarone (Belluno). Quest’ultima è una zona particolarmente impervia caratterizzata da orridi di notevole altezza. Da quelle località la Punto è tornata in Veneto per proseguire nel Bellunese.
Gli investigatori stanno cercando di capire per quale ragione il conducente della vettura abbia scelto un itinerario così tortuoso: se la meta fosse stata sin da subito la provincia di Belluno, invece di proseguire verso Caneva l’utilitaria, in pochissimi minuti, e viaggiando comodamente in autostrada, avrebbe raggiunto la medesima località in meno della metà del tempo impiegato.
Per verificare la presenza dell’auto o di sagome nei dirupi o nel lago, nella giornata odierna la Valcellina è stata sorvolata da un elicottero dei Vigili del fuoco decollato da Mestre.