Al Teatro Comunale plauso pubblico ai Maestri Artigiani regionali
La cerimonia che da 59 anni Confartigianato Imprese Vicenza organizza per rendere un pubblico plauso agli artigiani che si distinguono per il loro operato, la maestria, l’impegno nella rappresentanza associativa e la formazione dei giovani, ha visto protagonisti una trentina di imprese. Protagonisti in particolare i Maestri Artigiani riconosciuti dalla Regione Veneto, titolo che viene attribuito a fronte di alcuni requisiti previsti appunto da apposito regolamento regionale e di cui possono fregiarsi così ora 46 soci Confartigianato in totale.
Ospitato al Teatro Comunale di Vicenza, l’evento ha sempre rappresentato per il mondo dell’artigianato una giornata in cui si celebrano l’orgoglio e la tenacia degli artigiani ma anche la loro innata capacità di sapere leggere il tempo che vivono adattandosi ai cambiamenti senza per questo snaturare il loro lavoro. Come detto, quest’anno il palco è stato particolarmente vivace considerati i 23 Maestri Artigiani Regionali, i 3 Dirigenti Artigiani Benemeriti, i 3 Pensionati Artigiani Benemeriti, e l’Imprenditore d’Eccellenza. Nel corso della cerimonia sono stati premiati inoltre 5 collaboratori in forza in azienda da almeno 30 anni.
A tutti loro sono andati i complimenti del presidente nazionale di Confartigianato Imprese, Marco Granelli, del provinciale di Confartigianato, Gianluca Cavion. Non è mancata la presenza della dirigenza dell’Associazione a livello provinciale e regionale, delle autorità provinciali (a partire dal Prefetto), regionali e nello specifico di Roberto Ciambetti presidente del Consiglio della Regione Veneto, del presidente della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura (CCIAA) di Vicenza, Giorgio Xoccato, e dei sindaci dei diversi territori dei premiati, a partire da quello di Vicenza che ha ospitato le manifestazione. Presenti anche le senatrici Mara Bizzotto ed Erika Stefani. Una lettera di complimenti ai Maestri è arrivata anche dal presidente della Regione, Luca Zaia, che ha ricordato come essi siano “l’espressione di quel mondo dell’artigianato che ha fatto la storia e la fortuna del Nordest (…). Essi rappresentano un valore aggiunto di cultura d’impresa e di valori, tramandati alle nuove generazioni d’imprenditori e imprenditrici, che guardano al futuro tenendo conto della necessaria digitalizzazione ma anche di quei fattori imprescindibili come la sostenibilità ambientale, l’impegno etico e sociale. (..)”.
Nel suo discorso il presidente Cavion ha ricordato come “Quello di Maestro Artigiano è un titolo che la nostra associazione aveva istituito ancora sessant’anni fa, ma che ora ha acquisito un valore e un prestigio a livello veneto: grazie alla legge regionale del 2018, infatti, tale riconoscimento è diventato una vera e propria qualifica pubblica, accompagnata da alcuni vantaggi pratici. Anno dopo anno, l’albo d’oro dei vicentini che vengono nominati Maestri Artigiani si arricchisce numericamente, testimoniando come tutta la nostra provincia rimanga un luogo in cui la piccola impresa esprime in pieno i suoi talenti di laboriosità, impegno, responsabilità. Non è certo un caso che il vicentino rimanga ai vertici della produzione e dell’export nazionali: qui il rapporto fra impresa e tessuto sociale resta un cardine fondamentale, perché spesso la parola “azienda” e la parola “famiglia” si saldano, consentendo di reggere agli scossoni esterni e di guardare al futuro con una legittima dose di speranza”. “I Maestri Artigiani sono storie di successo, fatto a costo di sacrifici, costruito passo dopo, sapendo resistere agli inevitabili momenti di difficoltà e di dubbio; imprenditori che hanno avuto brillanti intuizioni, progredendo avendo l’umiltà di formarsi continuamente, la pazienza di migliorarsi, la volontà di mettersi accanto collaboratori e di farli crescere, spesso giungendo a considerarli quasi dei “familiari aggiunti” – ha continuato Cavion-. Ecco perché il loro cammino ha poggiato su solide basi, la loro attività ha saputo espandersi e conquistare la fiducia della clientela. In una sola parola, potremmo dire che i Maestri sono un esempio di “dignità”, sia come cittadini che come imprenditori”.
“I colleghi che festeggiamo sono stati chiamati a diventare protagonisti di un passaggio storico decisivo: da un lato essere i continuatori di una tradizione storica e culturale, dall’altro confrontarsi con l’era dell’innovazione, in cui le cose evolvono a una velocità mai conosciuta prima, sia sul versante tecnologico che nell’aperura dei mercati. Ogni imprenditrice e ogni imprenditore si sono trovati nella necessità di rimettere in discussione loro stessi e la loro sfera operativa – ha ricordato il presidente-. La sfida è stata raccolta, accettata e affrontata con volontà e intelligenza: sono progressivamente cambiati macchinari, la digitalizzazione si è introdotta persino nelle produzioni più tradizionali, sono entrati in essere i sistemi di qualità, si sono aperte le sconfinate frontiere del commercio elettronico, sono cresciute le attenzioni e le esigenze in tema di tutela dell’ambiente, di sicurezza sui luoghi di lavoro, di welfare aziendale. In tale contesto, si sono aperti orizzonti impensabili, ma sono aumentate anche la complessità e l’imprevedibilità di molte procedure. Di fronte a tutto ciò, i nostri artigiani hanno saputo adeguarsi, reinventarsi, organizzarsi, senza abbandonare la loro preziosa presenza in ambito territoriale, il loro ruolo di bacino occupazionale. E sono diventati protagonisti di “innovazione continua”.
Nel suo intervento Cavion ha toccato anche due temi cari al mondo dell’artigianato: “Ricambio generazionale e necessità di un maggiore raccordo tra la scuola e il mondo del lavoro. Anche su questi il ruolo dei Maestri Artigiani è fondamentale: lo ha capito bene la Regione introducendo misure di sostegno alla loro attività, sia per quanto riguarda la possibilità di organizzare degli “stage”, dei tirocini formativi nelle loro aziende, e sia attraverso bandi riguardanti la competitività e l’accesso al credito. L’auspicio è che tali misure possano essere ulteriormente allargate: siamo convinti, infatti, che l’antico modello della “bottega scuola” vada sostenuto e diffuso, a partire dal cosiddetto Apprendistato Duale”.
“Altre volte abbiamo detto che il futuro spesso appare tanto incerto quanto tumultuoso, ma ci intimorisce meno se pensiamo a ciò che hanno affrontato gli artefici di uno sviluppo che ha trovato in loro stessi la concreta capacità di rinnovarsi e di guardare avanti, facendo leva sulle doti del coraggio, della lungimiranza, assieme alle capacità del saper fare e del saper insegnare – ha proseguito Cavion- . Ogni volta che parliamo di “valori”, intendiamo il valore della persona che diventa il valore dell’azienda; di un mondo fatto di tante piccole imprese dove il legittimo profitto non è disgiunto dalla coscienza di condividere il proprio destino tutti insieme: titolare, soci e collaboratori. Un mondo dove ci si guarda ancora in faccia tra persone, e si procede fianco a fianco, per il bene comune. Questo insegnano i Maestri Artigiani, i Dirigenti Benemeriti, i Pensionati che ancora oggi sanno mettersi a disposizione degli altri, assieme a quei Dipendenti che hanno legato il loro progetto di vita a quel posto di lavoro che li ha accolti, li ha fatti maturare professionalmente, e al quale essi hanno contribuito con dedizione. E questo ci insegnano anche gli Imprenditori d’Eccellenza che ogni anno segnaliamo, personaggi che hanno saputo inseguire una “visione” sorprendente per creatività e darle forma, imporla per la sua ingegnosità, come nessun altro era riuscito a fare prima”.