VICENZA – Nel 2023 la Finanza ha eseguito 2600 interventi e concluso 320 indagini: il bilancio
Nel corso del 2023 la Guardia di Finanza di Vicenza ha eseguito circa 2.600 interventi operativi e concluso più di 320 indagini di polizia giudiziaria a contrasto degli illeciti economico-finanziari e dei traffici illeciti in genere: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese, a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del territorio.
Più di 4.500 gli equipaggi in servizio di controllo economico del territorio e contrasto ai traffici illeciti (con una media di 12 pattuglie al giorno), molti dei quali posti in essere con il supporto delle unità cinofile del Gruppo di Vicenza in servizio di contrasto allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti.
Nel settore della lotta alle frodi fiscali e all’evasione, sono stati condotti interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati e degli applicativi informatici in uso al Corpo, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti delle posizioni a più elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.
Nel 2023 sono stati scoperti 71 grandi evasori totali ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria, che risultano aver sottratto al Fisco decine di milioni di euro di materia imponibile. Individuati circa 1.700 lavoratori in “nero” o irregolari, a fronte dei quali sono stati verbalizzati (per violazioni amministrative e/o penali) 120 datori di lavoro, con constatazione di sanzioni amministrative per diverse centinaia di migliaia di euro e l’irrogazione, a cura dell’Ispettorato territoriale del lavoro sistematicamente interessato dai finanzieri, di 78 provvedimenti di sospensione dell’attività d’impresa.
Importante è stato l’impegno profuso nel contrasto agli illeciti e alle frodi fiscali, in particolare nel settore dell’imposta sul valore aggiunto, perpetrate con il ricorso a indebite compensazioni di crediti ovvero a fatture per operazioni inesistenti: scoperte, infatti, indebite compensazioni e altri illeciti relativi ai crediti di imposta per quasi 30 milioni di euro, nonché – prevalentemente nel corso di investigazioni di polizia giudiziaria coordinate dalle competenti Autorità Giudiziarie – fatture per operazioni inesistenti per oltre 1,2 miliardi di euro.
Sono state eseguite, inoltre, 82 indagini di polizia giudiziaria nel contrasto ai reati tributari, che hanno portato alla denuncia di 186 soggetti, nonché alla conseguente formulazione di proposte di adozione di misure ablative per reati in materia di imposte dirette e IVA.
In materia di accise e controlli presso gli impianti di oli minerali e prodotti energetici sono stati condotti, nel periodo, centinaia di interventi a largo raggio, soprattutto sulla corretta disciplina dei prezzi dei carburanti presso i distributori stradali. In dettaglio, sono stati effettuati 205 controlli ai distributori stradali soltanto con riferimento alla verifica della corretta applicazione delle disposizioni normative e regolamentari in materia di pubblicità dei prezzi applicati alla pompa e di comunicazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy: 50 i casi di irregolarità riscontrati.
Particolare attenzione è stata rivolta anche agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica Amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.
350 sono le attività di polizia economico-finanziaria complessivamente svolte a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 320 investigazioni di polizia concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria – contabile ed europea (EPPO).
Sono stati complessivamente controllati circa 62 milioni di euro fra erogazioni di vario genere, crediti d’imposta, contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e/o assistiti da garanzie statali, nonché altre forme di uscite e, soprattutto, procedure di appalti pubblici, in molti casi finanziati con risorse a valere sul P.N.R.R.. Complessivamente, i Reparti della provincia berica hanno segnalato alle competenti Autorità irregolarità per circa 20 milioni di euro, con particolare riferimento a indebite compensazioni di crediti e appalti/affidamenti di lavori pubblici, perpetrati mediante condotte anche a carattere fraudolento che, in taluni casi, hanno riguardato pure risorse finanziarie garantire con il già citato P.N.R.R..
Nel quadro dei controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”.
Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo degli Enti erogatori, sono stati indirizzati, in maniera selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare circa 500.000 euro indebitamente percepiti e circa 130.000 euro di contributi richiesti e non ancora riscossi (per un totale di circa 630mila euro), nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 50 responsabili. Tra questi figurano anche soggetti intestatari di beni immobili e mobili, anche di pregio, titolari di redditi non dichiarati, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali, nonché cittadini extra-comunitari che hanno falsamente attestato di possedere i prescritti requisiti per il conseguimento del contributo.
Le Fiamme Gialle beriche hanno, altresì, approfondito diversi contesti a tutela del sistema di prevenzione antiriciclaggio: in questo ambito, sono stati accertati – soprattutto nel quadro di investigazioni di polizia giudiziaria – casi di riciclaggio/autoriciclaggio per oltre 130 milioni di euro. Importanti anche le attività di polizia economico-finanziaria poste in essere mediante ispezioni e controlli antiriciclaggio messi in campo d’iniziativa, che hanno portato alla verbalizzazione di 213 soggetti e alla contestazione di decine violazioni amministrative con la constatazione di sanzioni pecuniarie per centinaia di migliaia di euro: particolare attenzione agli obblighi e alle incombenze antiriciclaggio a carico di money transfer, professionisti e attività di compro-oro.
In tema di indagini a contrasto dei reati fallimentari e di bancarotta, sono state contestate distrazioni per oltre 250 milioni di euro e denunciati una trentina di responsabili, nonché conseguentemente avanzate proposte di sequestro alle competenti Autorità Giudiziarie.
Nel settore del contrasto ai traffici illeciti e al controllo economico del territorio, la Guardia di Finanza berica ha sequestrato complessivamente oltre 55 Kg. di sostanze stupefacente, prevalentemente cocaina e marijuana: in tale ambito, sono stati denunciati 82 responsabili (di cui 30 in stato di arresto) e segnalati alle competenti Autorità prefettizie ulteriori 141 soggetti per detenzione per uso personale; sequestrati oltre 62.000 euro in contanti, autoveicoli, sostanze da taglio e per il confezionamento.
Individuati quasi 450 apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento di cui all’art. 110 del T.U.L.P.S. utilizzati in violazione alle disposizioni regionali e comunali in tema di norme sulla prevenzione e cura del gioco d’azzardo, che fissano le fasce orarie di interruzione quotidiana dell’uso di tali apparecchi. Irrogate sanzioni per decine di migliaia di euro, spesso con riferimento a casi di esercenti “recidivi”.
In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali decine di soggetti e sono stati eseguiti quasi 1.200 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
4.500, infine, gli equipaggi complessivamente messi in campo nel 2023, con una media di 12 pattuglie al giorno (anche in abiti civili), in servizio di controllo economico del territorio, contrasto ai traffici illeciti e indagini d’iniziativa di polizia giudiziaria; oltre un centinaio le pattuglie impiegate nell’ambito dei soli servizi di polizia cc.dd. ad “alto impatto” predisposti dal Sig. Questore di Vicenza, in linea con le indicazioni di Prefetto e Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, spesso affiancati da un elicottero della Sezione Aerea di Venezia e da unità cinofile del Gruppo Vicenza.
In aggiunta, nel corso del 2023 il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, in collaborazione con altre prestigiose Istituzioni cittadine, ha continuato nell’opera di significativa valorizzazione dello straordinario complesso monumentale di San Tomaso in berga, sede delle Fiamme Gialle beriche, nonché caserma più antica della Guardia di Finanza in Italia.
Oltre alle consuete aperture straordinarie del complesso in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno e della Giornata delle Forze Armate del 4 novembre scorso – grazie alla preziosa collaborazione del Fondo Ambiente Italiano Vicenza e F.A.I. Giovani Vicenza – sono proseguite le attività di recupero e valorizzazione del complesso. Sono stati, infatti, avviati i lavori preliminari per la realizzazione di opere di consolidamento e recupero della ex Chiesa di San Tomaso e del campanile, a cura della Soprintendenza archeologia alle belle arti e al paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza: come noto, si tratta di interventi, finanziati con fondi P.N.R.R., per circa 1,6 milioni di euro.
In aggiunta, sono in fase di sistemazione ulteriori ambienti del complesso monastico che fanno seguito alla recente “riapertura” dello splendido Oratorio di San Giovanni Battista che insiste nell’ampia area prativa del complesso, presso l’ex brolo delle monache, rimasto consacrato nei secoli e restituito al culto.