Fleximan arriva in Regione, consigliere Lega chiede tavolo con Anci, Prefetture e Polizia Locale. ‘Valutare posizionamento ed efficacia in alcune aree’
“Autovelox, è necessario e urgente fare chiarezza e aprire un tavolo di concertazione con le amministrazioni pubbliche e l’Anci in primis, con le Prefetture e i presidi di Polizia Locale. Quando si parla di sicurezza stradale si deve affrontare il problema con onestà intellettuale e soprattutto tutela dei cittadini”. Apre il dibattito in merito alla questione autovelox abbattuti il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Giulio Centenaro.
“E’ una questione altamente delicata da affrontare analizzando tutte le prospettive. È certamente da condannare l’atto di abbattimento di questi misuratori di velocità perché in ogni caso possono creare rischi alla viabilità, con la caduta volontaria di un palo causato da agenti esterni e dove all’interno vi sono anche elementi elettrici che potrebbero causare seri problemi a chi transita in zona. Gli autovelox – sottolinea Centenaro – sono stati installati per la sicurezza degli automobilisti anche se questa pratica può essere percepita come fastidiosa dai cittadini, convinti che i misuratori di velocità servano solo per fare cassa. È bene ricordare che i proventi delle ‘multe’ vengono comunque reinvestiti sulla sicurezza della viabilità, a partire ad esempio dall’asfaltatura delle strade o per altre azioni utili alla collettività. Se i proventi che arrivano dalle multe poi liberano risorse per altre situazioni da sistemare nei vari comuni, anche su questo siamo invitati come amministrazioni a fare delle riflessioni al momento della stesura dei bilanci. È assolutamente da condannare l’atto vandalico di distruzione di un bene pubblico come l’autovelox, pagato dai cittadini, ma serve anche una seria riflessione tra le istituzioni per valutare non solo il posizionamento degli autovelox ma l’effettiva efficacia come deterrente in alcune aree del territorio veneto perché i cittadini non abbiano la sensazione che questi strumenti visti come vessatori, servano solo a fare cassa”, conclude Giulio Centenaro.