Prima nazionale a Vicenza per Giancarlo Marinelli con “Per questo mi chiamo Lorenzo”
Entrano nel vivo nei prossimi giorni i progetti speciali del Teatro Comunale di Vicenza, con eventi speciali per non dimenticare e far riflettere su eventi drammatici alla base della storia della Repubblica che diventano parte integrante memoria condivisa della comunità. Per celebrare il Giorno della Memoria (il 27 gennaio, la giornata internazionale che commemora le vittime dell’Olocausto), sarà in scena al Ridotto, lunedì 29 gennaio alle 10.00 e alle 20.45,“Per questo mi chiamo Lorenzo” la narrazione teatrale di e con Giancarlo Marinelli a partire dal suo romanzo autobiografico “Il silenzio di averti accanto”, in cui l’autore racconta le storie parallele di due fratelli, antagonisti sul fronte della storia, uno fascista e l’altro partigiano, uniti dall’indissolubile legame del sangue. Per non dimenticare la tragedia dell’esodo istriano dalmata e i massacri delle foibe e per onorare il Giorno del Ricordo (che istituzionalmente si celebra il 10 febbraio) è in programma invece “Passi”, un monologo di e con Marco De Rossi, per la regia di Gianmarco Busetto, una produzione Farmacia Zooè, in programma giovedì 8 febbraio alle 10.00; lo spettacolo si ispira alla storia di Abdon Pamich, esule fiumano, campione italiano di marcia nella maratona olimpica di Tokyo 1964.
A onorare il Giorno della Memoria al Teatro Comunale di Vicenza sarà dunque uno spettacolo fuori abbonamento – presentato in doppia recita lunedì 29 gennaio alle10.00 (dedicato alle scuole) e alle20.45 (per tutti) – di cui Giancarlo Marinelli, scrittore, regista, direttore generale di Arteven, direttore artistico del Ciclo dei Classici al Teatro Olimpico e del Teatro Comunale di Vicenza fino ad ottobre scorso, è autore e regista.
Il nuovo lavoro teatrale “Per questo mi chiamo Lorenzo”,sarà presentato a Vicenza in prima nazionale, dopo l’anteprima di Caorle; è un’intensanarrazione teatrale a partire dal romanzo “Il silenzio di averti accanto”, edito da La Nave di Teseo nel 2019, un lavoro autobiografico sulla storia della sua famiglia e dei suoi nonni, che nel romanzo diventano due fratelli: Marino, un sindacalista che aderì al Fascismo e che rimase fedele ai suoi ideali fino alla fine e Almo, che scelse il Partito Comunista nella speranza di una rivoluzione che non sarebbe mai arrivata. Una storia vera di due fratelli che durante la Seconda Guerra Mondiale si fronteggiano drammaticamente sui lati opposti delle barricate. Al Ridotto del Teatro Comunale, in scena con Giancarlo Marinelli ci saranno Giulia Pelliciari e Lorenzo Marinelli; le multivisioni dello spettacolo (80 minuti, atto unico) sono di Francesco Lopergolo, la regia di Giancarlo Marinelli, assistente alla regia Valentina Valle, una produzione Teatro Ghione di Roma.
Nell’intensa narrazione accanto alle vicende della grande Storia, di particolare significato nei giorni che ricordano l’aberrazione della Shoah e delle folli leggi razziali del Fascismo, si fa luce il percorso di formazione dell’autore-io narrante (e recitante): l’uomo che non è più un ragazzo e sta per diventare padre deve scegliere il nome per suo figlio che sta arrivando; vuole che il bambino abbia il nome dell’uomo più giusto e per questo si mette a scandagliare le storie dei suoi fantasmi. A partire dall’ingresso in una Villa segnata da giorni mai passati nella loro lacerante tragicità; lì infatti, a seguito delle leggi razziali, un gruppo di ebrei venne rinchiuso e poi deportato nei campi di concentramento. Tra di loro una giovane e bellissima ragazza di nome Ginevra. Che è, è stata, e per sempre rimarrà “pietra d’inciampo” al cuore per il comunista rivoluzionario di nome Almo e il fascista rivoluzionario di nome Marino.
Decidendo di varcare la ruggine di quel cancello, deciderà di affrontare la storia della sua famiglia, i suoi fantasmi mai pacificati, i suoi segreti sepolti, le sue inespresse iniquità.
Per uscirne diverso; un uomo, forse un padre, o qualcosa del genere. Ed ecco che anche un semplice nome può essere un elemento di pacificazione con la Storia e il passato della sua famiglia.
Il nuovo lavoro teatrale di Marinelli, così come il romanzo da cui è tratto (“Il silenzio di averti accanto” è un verso del poeta Alfonso Gatto), sono molto più dell’affresco storico di una famiglia borghese ai tempi della guerra civile: parlano a tutti perché ci dicono di noi, dei nostri desideri, dei nostri segreti. Una saga famigliare ha il passo spedito dell’epica e il respiro intimo della confessione, ardente come l’amore di un genitore per il figlio.
I biglietti per la replica mattutina di “Per questo mi chiamo Lorenzo”sono esauriti; ne restano per la replica serale delle 20.45;costano (biglietto unico) 15,00 euro.
Carnet, biglietti e gift card sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza (Viale Mazzini, 39) aperta dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 18.15, oppure al telefono, chiamando lo 0444 324442 nei giorni di apertura della biglietteria dalle 16.00 alle 18.00; oppure online su www.tcvi.it. È possibile comprare i biglietti e gli abbonamenti anche tramite 18App e Carta del docente.