DIARIO VICENTINO DALLA GRECIA – "Il referendum non è servito a nulla"
L’elezione di Tsipras, le richieste dell’Unione Europea, la minaccia di una Grexit ed ora le misure draconiane imposte dall’Europa. La Grecia si interroga ancora una volta sul suo futuro. Portiamo oggi il contributo di un cittadino greco, laureato in economia, intervistato per noi da Eleutherios Prezalis, il sindaco ‘greco’ di Camisano Vicentino, in questi giorni a Salonicco e inaspettato ‘corrispondente’ di Tviweb.
Si tratta di Costantinos Papias, di 69 anni, oggi pensionato, laureato in Economia all’Università di Salonicco e attento osservatore della politica e dell’economia della Grecia e dell’Europa. Ha lavorato per anni nel pubblico per poi passare al privato come libero professionista.
Tsipras ha avuto un ampio mandato (251 voti in parlamento su 300) per trattare con l’Unione Europea. Come giudica le recenti vicende?
“In questo momento storico della Grecia, è apparso evidente che la politica internazionale è superiore all’interesse nazionale ed è al di sopra delle divergenze politico-ideologiche. I greci nei momenti difficili si compattano ed è un peccato che questo non sia avvenuto 5 mesi fa. Abbiamo perso tanto tempo”
Cosa pensa delle proposte di Tsipras?
“Più di cosi non poteva fare. Sono le stesse che il presidente della Commissione Junker aveva messo sul tavolo delle trattative, per cui è chiaro che il referendum è stato inutile e dannoso. Anche nel caso che si venisse alla realizzazione degli interventi normati la situazione rimarrà critica a meno che non si avverino due condizioni”
Quali?
“La prima è che il debito pubblico è troppo elevato e se non verrà tagliato e ristrutturato la Grecia non potrà mai farvi fronte nemmeno con l’adozione delle misure più draconiane. E’ come una società che per anni ha iscritto nel suo bilancio residui attivi non esigibili, pur chiudendo in pareggio, una società di fatto destinata al fallimento.
La seconda è rappresentata dallo sviluppo e la crescita. Le riforme devono avvenire nel segno del risparmio della spesa pubblica senza creare recessione, innescando un circolo virtuoso. Diminuire la spesa pubblica senza creare recessione. Con la disoccupazione giovanile al 50% non si può creare ricchezza, si crea solo rassegnazione”.
Cosa pensa della politica europea della Germania?
“La mentalità tedesca e quella dei Paesi nordici è in genere diversa da quella dei popoli mediterranei. Quando nel 1956 i fondatori della Comunità Europea (fra cui ce’era anche l’italiano Altiero Spinelli) diedero vita a questa esperienza, lo fecero nel segno della solidarietà e del mutuo soccorso. La questione greca e l’emigrazione di massa a cui assistiamo quotidianamente, hanno messo in luce una realtà ben diversa, legata unicamente all’economia e alla finanza, molto lontana dall’originaria”.
Dell’Italia cosa pensa?
“Nell’immediato non vedo problemi gravi nonostante un debito elevato, ma l’inversione di marcia che conduca allo sviluppo è necessaria, altrimenti nel giro di 5 o 10 anni potrebbe l’Italia potrebbe trovarsi nella situazione della Grecia perché il mercato non attende e il vostro Paese potrebbe perdere grosse fette di mercato non recuperabili”.
Insomma lei è ottimista o pessimista?
“Di natura sono ottimista ma credo anche nell’antico detto: aiutati che il ciel t’aiuta”