Passaporto? “Ripassi… l’anno prossimo!”
di Umberto Baldo
Cosa volete, accusatemi pure di Espanofilia (termine che non ho trovato nel dizionario italiano, ma che uso per assonanza con esterofilia), ma avendo, come vi ho detto altre volte, un nipote che risiede stabilmente a Madrid, mi viene naturale fare qualche confronto fra come girano le cose nella nostra Repubblica di Pulcinella rispetto al “Reino de Espana”.
L’altra sera stavamo parlando di altre cose, ma poiché avevo appena visto un servizio televisivo sul problema dei tempi necessari in Italia per ottenere un passaporto, gli ho fatto la fatidica domanda: e in Spagna quanto ci vuole per avere il documento per l’espatrio?
Mio nipote mi ha risposto senza tentennamenti: “tempo medio 10/15 giorni, ma quasi sempre il passaporto la Polizia te lo consegna al momento in cui vai a fare la richiesta”.
Onestamente mi sembrava stesse esagerando un po’, ma la moglie spagnola che assisteva alla chat mi ha confermato che all’ultimo rinnovo il Passaporto “glielo hanno consegnato al momento”.
Mio nipote è un ragazzo che si tiene informato su come vanno le cose in Italia, e legge ovviamente le vicissitudini del cittadino italiano alle prese con la burocrazia “daaaa Nazzzziiiioooone”, e mi ha chiesto le motivazioni dei nostri tempi biblici.
Già quali sono queste motivazioni?
Beh, non per fare come San Tommaso, ma ho voluto fare un accesso di verifica all’apposito sito statale spagnolo che illustra le modalità di rilascio dei passaporti.
Se avete qualche dubbio l’indirizzo web è il seguente: https://responde-funcionario-gob.es/cuanto-se-tarda-en-hacer-el-pasaporte/
Come potrete vedere, dopo lo Stemma della monarchia spagnola si legge la scritta “Risponde un Funzionario del Governo di Spagna”, e già questa formula mostra a mio avviso l’atteggiamento di servizio della burocrazia iberica che, ho potuto constatare personalmente, si sente veramente al servizio del cittadino.
Sulla tempistica del rilascio si confermano i tempi indicati da mio nipote (entre 10 y 15 días hábiles..), ma ci sono anche ulteriori facilitazioni.
Alla domanda “Posso sollecitare un passaporto urgente se ho un viaggio imminente?” il Funzionario risponde: Se hai un viaggio imminente e hai necessità di ottenere il passaporto con urgenza, puoi sollecitare un passaporto espresso. In questo modo, con una tariffa più cara rispetto a quella ordinaria (quella ordinaria è compresa fra 30 e 90 euro) puoi averlo in 48 ore. Ricorda che per attivare questa modalità devi giustificare l’urgenza del viaggio”.
Come vi ho detto altre volte, sono troppo vecchio per non sapere che non esiste il Paese di Bengodi, dove tutto funziona alla perfezione, e sicuramente anche gli spagnoli avranno qualcosa di cui lagnarsi con lo Stato.
E di conseguenza non pretendo che la nostra Burocrazia, abituata a guardare il cittadino come un suddito, riesca come quella iberica a consegnare un passaporto o una carta di identità anche in tempo reale, ma faccio fatica ad accettare che, per avere un documento per viaggiare, uno faccia in tempo a fare testamento.
A dire la verità un pò di anni fa le cose funzionavano discretamente.
Io ricordo che, dopo aver preso un appuntamento telefonico in Questura a Padova, mi sono recato con mia moglie, portando tutti i documenti richiesti, e dopo una quindicina di giorni siamo ritornati a ritirare i passaporti.
Ma cosa caspita è successo per far si che ottenete il passaporto da un paio d’anni sia diventata un’impresa ai limiti dell’impossibile, una roba da barzellette?
Provate ad andare a leggere le cronache dei giornali di un anno fa, e anche prima per la verità.
Potete prendere quegli articoli e pubblicarli nelle cronache odierne senza alcuna modifica; tanto le cose sono rimaste esattamente uguali.
I motivi?
Ci raccontano sempre quelli da fine 2022: cioè che durante il primo lockdown, insieme a tutto il resto, anche gli uffici passaporti hanno dovuto abbassare le saracinesche. Che il turismo congelato per due anni ha fatto il resto, e di conseguenza le domande si sono accumulate. E poi, la Brexit: con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea la sola carta d’identità non basta più, e questo ha portato a una crescita esponenziale delle richieste, vista la frequenza dei viaggi oltremanica.
Ragazzi, ma negli altri Paesi europei non ci sono stati i lockdown?
Non sono stati congelati i viaggi anche altrove?
Il passaporto per andare in Inghilterra non lo devono esibire anche i tedeschi, gli spagnoli, i francesi, i polacchi, e tutti i cittadini Ue?
Ma allora perché il caos è solo italiano, e negli altri Paesi europei non accade nulla di paragonabile, almeno non in questa misura?
Io leggo quasi quotidianamente un certo numero di giornali stranieri, ma posso giurare di non avere mai trovato una, che fosse una, notizia relativa a lamentele dei cittadini per ritardi nella consegna del passaporto!
Ormai la misura è colma!
Non è più accettabile che in un Paese moderno, nell’era dell’Intelligenza Artificiale, il cittadino debba affrontare una vera e propria Odissea anche solo per avere un appuntamento in Questura con la prevista procedura informatica, e quando ci riesce, in molte realtà provinciali debba aspettare mesi e mesi.
Ve lo ricordate che siamo arrivati anche al bagarinaggio? Che ha portato i titolari di un’Agenzia di viaggio milanese ad essere indagati perché tra settembre 2022 e luglio 2023 avevano preso circa duemila appuntamenti sulla piattaforma della Polizia di Stato con nomi falsi, che poi usavano per i loro clienti, ovviamente dietro un compenso di 250/300 euro a pratica?
Ma dove siamo arrivati, alle Repubbliche delle banane?
Il caos passaporti, purtroppo, occupa le cronache dei giornali ormai da un paio d’anni, ed il Viminale in realtà ha cercato di mettere in piedi qualche tentativo per tamponare l’emergenza, ad esempio con l’istituzione di open day, cioè giornate in cui chiunque può presentarsi in Questura senza appuntamento, e ammettendo anche una procedura veloce per motivi di salute, lavoro, familiari, di studio, e in certi casi anche di vacanza.
Ma alla fine si sono rivelati “pannicelli caldi” che non hanno risolto il problema, che anzi si è aggravato, viste le proteste di questi giorni delle Associazioni di categoria dei Tour Operator, che lamentano perdite considerevoli per “mancati viaggi”.
Per non dire che il passaporto non serve solo per andare alle Maldive o alle Andamane! Migliaia di italiani viaggiano per lavoro, e sono costretti a vivere con l’incubo del rinnovo del documento!
E’ evidente che il sistema presenta delle strozzature.
Che stiano nella procedura per ottenere l’appuntamento (ormai diventato in molte città una specie di miraggio) o in altri passaggi interni non lo so, e da cittadino non lo voglio neanche sapere.
Io so solo che uno Stato che non riesce a dotare i propri cittadini di un documento personale in un tempo ragionevole non è uno Stato moderno!
Ministro Piantedosi, perché non prova ad inviare i nostri Funzionari presso altri Paesi Ue, per vedere come fanno i nostri vicini a fornire il servizio in tempi accettabili?
E Presidente Meloni, io non mi aspettavo certo che togliesse le accise o facesse pagare le tasse agli evasori!
Ma francamente mi aspettavo che un Governo nato per “risolvere i problemi degli italiani” almeno riuscisse a migliorare i tempi di rilascio del passaporto.
O è chiedere troppo?
Umberto Baldo