Centro di Vicenza – Quando la bellezza ospita il ‘non decoro’: alcuni casi, dagli ombrelloni abbandonati alla spazzatura a tutte le ore
È questione di decoro. (sotto: una carrellata di foto simbolo)
di Alessandro Cammarano
Vicenza è oggettivamente una città bellissima, che – parafrasando Alfa – potrebbe diventare bellissimisima; basterebbero pochi accorgimenti per rendere il centro storico il salotto non solo “buono” ma anche e soprattutto la vetrina di una conduzione virtuosa della cosa pubblica.
L’Amministrazione comunale sta promuovendo in questi giorni una serie di iniziative per ravvivare Piazza dei Signori e dintorni con spettacoli di strada e appuntamenti per le famiglie e tutto ciò è più che positivo.
Sussiste però un problema di decoro urbano, legato all’incuria sia da parte dei privati cittadini – e dai negozianti – che dalle pubbliche istituzioni e che non può essere ignorato.
Dunque, messo da parte per una volta il “politicamente scorretto” e l’umorismo mi dedicherò a portare all’attenzione dei lettori, e speriamo di qualche amministratore pubblico alcune situazioni che costituiscono un pessimo biglietto da visita per la città.
Partiamo da Piazzale De Gasperi, anticamera del Corso, e in particolare dal supermercato Eurospar che all’ingresso esibisce – in condizioni di assoluto degrado – un “recinto” con all’interno i carrelli di servizio per trasportare merci all’interno del negozio. Sporcizia, la soglia di pietra sbeccata, il cancelletto semidivelto.
Davvero la proprietà “tetesca” non può fare nulla?
Passando sotto Porta Castello, lato destro, si incontra il buco lercio lasciato dalla minuscola edicola – poi negozietto di souvenir – il tutto condito da scritte e graffiti?
Superata la porta, a fianco del Libraccio, si trovano i resti di una focacceria chiusa nel Cambriano e quel che resta di due ombrelloni ridotti a cenci sudici e pericolanti: rimuoverli sarebbe cosa buona e giusta.
A Piazza Castello tutto abbastanza tranquillo, ma se si imbocca Contrà Piazza Castello ci si imbatte in montagne di scatoloni di cartone e di sacchi condominiali depositati dai negozi che si affacciano sulla piazza, e questo a tutte le ore.
Lo stesso avviene in Corso Palladio, con le botteghe che mettono in strada imballaggi vari in qualsiasi momento della giornata e, nonostante gli addetti all’igiene ambientale intervengano più volte al giorno, i pedoni devono in più di un’occasione fare lo slalom tra i cartoni.
Sempre su Corso Palladio, all’altezza dell’ormai estinto negozio Venchi, altri due tetri ombrelloni testimoni macabri di un plateatico che fu.
Ma davvero non si riesce a rimuoverli?
Sull’orrore del ex Cinema Corso non ci sono parole che bastino, ma pure non si può tacere dell’ingresso alla Biblioteca Bertoliana in Contrà Riale: brutto, fatiscente, squallido e soprattutto non degno dei tesori che la biblioteca contiene.
Altra bruttura assoluta l’ingresso ai Giardini Salvi – questi fortunatamente in piena riqualificazione – dal lato Piazzetta del Mutilato con lo stabile ex Cinema Arlecchino e poi Università ridotto a una sorta di orribile Rattolandia.
A proposito di ratti … le trappole sparse qua e là per il centro – penso a piazza delle Erbe e a Stradella Nodari – sono brutte parecchio: pur riconoscendone l’utilità mi chiedo se non ne esistano di più “estetiche”.
Chiudo qui, fino alla prossima puntata.