8 Aprile 2024 - 15.06
“Per un linguaggio inclusivo”: ecco l’opuscolo per un uso non discriminatorio della lingua italiana
“Per un linguaggio inclusivo” è l’opuscolo realizzato dall’assessorato alle pari opportunità e dalla presidenza della V commissione consiliare del Comune di Vicenza che fornisce consigli per un uso rappresentativo e non discriminatorio della lingua italiana.E’ stato presentato oggi in sala Chiesa a Palazzo Trissino dalla vicesindaca con delega alle pari opportunità Isabella Sala, da Martina Corbetti, consigliere comunale presidente della V commissione “Diritti e pari opportunità”, dall’esperto di linguistica Nicola Noro che ha collaborato alla redazione dell’opuscolo e dall’illustratrice Serena Mabilia.«Lo studio e la cultura per un linguaggio inclusivo sono portati avanti con sempre maggiore impegno e convinzione nelle università, nelle amministrazioni pubbliche, nelle aziende – ha dichiarato la vicesindaca con delega alle pari opportunità Isabella Sala -; ne è stata ribadita l’importanza dall’Accademia della Crusca, e sono stati oggetto di una raccomandazione da parte del Consiglio d’Europa. Il linguaggio riflette la forma mentis di chi parla e il suo modo di leggere il reale e di osservare il mondo. Il linguaggio inclusivo rispetta ogni persona, dà un nome a ruoli, situazioni; nonostante discrimina e aiuta a superare gli stereotipi. Parlando del linguaggio di genere, la declinazione al maschile di ruoli istituzionali e di titoli professionali riferiti alle donne è lo specchio di una visione del mondo ancora fortemente sbilanciata sul maschile inteso come ‘neutro universale’. Come ci ricorda l’illustre linguista Tullio De Mauro, fino a qualche decennio fa le donne ministro o sindaco non c’erano. Ora invece sono sempre più numerose».«Il linguaggio è la lente attraverso cui osserviamo la realtà in cui viviamo ed esprime la nostra idea di comunità – ha sottolineato Martina Corbetti, consigliere comunale presidente della V commissione “Diritti e pari opportunità” -. Il modo in cui parliamo, infatti, rappresenta lo strumento attraverso cui costruiamo la rappresentazione del mondo che ci circonda. Ad oggi, la lingua è anche uno degli strumenti con cui stereotipi e disuguaglianze sono trasmessi e rafforzati. Per questo, come amministrazione, abbiamo elaborato una breve guida per favorire un utilizzo del linguaggio più inclusivo, e quindi rappresentativo. Questo documento è una raccolta di possibili strategie linguistiche che ogni persona può consultare di volta in volta in base ai propri bisogni. Il nostro obiettivo è quello di diffondere consapevolezza attraverso un linguaggio più attento e accogliente nei confronti della nostra comunità. Utilizzare il linguaggio in modo sensibile alle tematiche di genere e alle persone oggetto di discriminazione significa, per noi, rappresentare la realtà nel modo più fedele possibile e creare un cambiamento positivo nella società».«Abbiamo cercato di utilizzare delle strategie proprie della lingua italiana e nell’opuscolo abbiamo anche proposto degli esempi pratici di utilizzo – ha commentato l’esperto di linguistica Nicola Noro -. Molti termini declianti al femminile di primo impatto possono risultare sbagliati; in realtà si tratta solo di una questione di abitudine. I femminili professionali esistono pertanto tutto ciò che è citato nell’opuscolo è corretto nella lingua italiana. Per quanto riguarda il superamento del maschile sovraesteso, che utlizziamo quando ci rivolgiamo al maschile se abbiamo tante persone diverse davanti a noi, abbiamo adottato delle strategie in modo alternativo, utilizzando per esempio il termine persone. Ci siamo occupati anche delle comunità delle persone disabili e delle persone migranti utilizzando dei termini più neutri possibile».L’opuscolo è agile e scorrevole. Dopo le premesse a cura dalla vicesindaca Isabella Sala e della consigliera comunale Martina Corbetti, si entra nel vivo della tematica: “Come parlare al femminile?”, “Come trovare una soluzione neutra”, “Come si parla di disabilità?”, “Come parlare di migrazione?” sono i temi trattati. Infine è indicata una bibliografia di riferimento.Per una migliore consultazione è stato scelto il carattere Inclusive SAns di Google Font, ad alta leggibilità.Inoltre i contenuti sono stati sottoposti a verifica attraverso uno specifico software di semplificazione linguistica per aumentare la leggibilità.I testi dell’opuscolo sono curati dal linguista Nicola Noro, le illustrazioni sono di Serena Mabilia, il progetto grafico di Valentina Zanrosso di Quivirgola.L’opuscolo (qui allegato) sarà in distribuzione nelle prossime settimane in Biblioteca Bertoliana e nelle sedi decentrate, nelle sedi comunali del centro storico, dei quartieri e delle associazioni della Consulta per le politiche di genere. |