6 Maggio 2024 - 17.46

VENETO – Batterio in pediatria a Verona: tempi lunghi per conoscere il ceppo

L’indagine genomica per determinare se il batterio rilevato nei tre neonati nella terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Verona sia correlato al ceppo di “Citrobacter” identificato quattro anni fa, che causò un decesso e lesioni in altri bambini, richiederà tempi lunghi. Questo è stato precisato in una nota dall’Azienda ospedaliera universitaria integrata (Aou) veronese.

Nonostante le condizioni dei tre neonati risultati positivi ai test non destino preoccupazioni, il Pronto Soccorso Ostetrico Ginecologico rimane operativo per le emergenze in gravidanza a qualsiasi stadio gestazionale e per tutte le gravidanze oltre la 34ª settimana.

È stato attivato un servizio di trasporto in ambulanza per le partorienti prematuri già ricoverate, qualora i medici ritengano sicuro il loro trasferimento in altre strutture sanitarie venete.

L’allerta è stata innescata lo scorso venerdì quando il sistema di sorveglianza per l’ammissione e l’assistenza dei pazienti in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) ha segnalato un risultato insolito grazie al test avanzato utilizzato per individuare il Citrobacter koseri, un evento che si è verificato per la prima volta dopo quattro anni.

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