Liste per le europee: il Bar di Guerre Stellari al confronto sembra il circolo del Polo!
I meno giovani fra voi sono certo ricorderanno il pianeta Tatooine ed il porto spaziale di Mos Eisley.
Dove fra le altre cose si trovava il mitico “Bar di Guerre Stellari”.
Ma sì, quel bar affollato di numerose razze aliene, dove Obi-Wan presenta Luke ad una coppia di contrabbandieri, Chebecca e Ian Solo, e negoziano i termini per il passaggio sul pianeta Alderaan; il che spinge Luke a vendere il suo landspeeder per ottenere i soldi di cui hanno bisogno per pagare Ian.
Scusatemi questa digressione, ma il “Bar di Guerre Stellari” è ormai diventata un’espressione usata per indicare un “non luogo” dove si può trovare la più varia umanità, con particolare riguardo alla nostra classe politica.
E, cosa volete, mi è stato difficile sfuggire al richiamo di questa immagine guardando con un po’ di attenzione le liste dei candidati che i Partiti hanno messo in campo per le ormai imminenti elezioni europee.
Dopo la prima frettolosa scorsa degli elenchi a dirla tutta mi era venuto da scherzare dicendo “ma il Bar di Guerre Stellari al confronto sembra il circolo del polo inglese!”.
Sarebbe troppo facile mettersi a spulciare Partito per Partito, candidato per candidato; sì decisamente troppo facile!
Quindi preferisco sviluppare qualche idea generale.
Di fronte a quelle che definirei emergenze epocali, sia per i nuovi equilibri che potrebbero uscire dalle urne, sia per la situazione geopolitica piuttosto turbolenta a livello planetario, sia per la guerra in atto nel territorio europeo ed un’altra vicina, entrambe foriere di possibili imprevedibili allargamenti, si sarebbe portati a pensare che le Forze Politiche, ma ormai si deve dire i “Capi dei Partiti”, sarebbero andati alla ricerca del meglio che la società italiana potesse offrire.
Anche perché le competenze sempre più ampie del Parlamento Europeo dovrebbero suggerire di dotare le proprie delegazioni di persone preparate, ed in grado di fare pesare le posizioni dell’Italia.
Ma scorrendo le liste diviene inevitabile chiedersi: dove sono gli economisti, gli esperti di diritto comunitario, di affari sociali, di politica estera, di politiche agrarie, di politiche energetiche, di nucleare, di pesca, di protezione dei consumatori, di trasporti, di politiche della difesa, di politiche sanitarie?
Non cercateli, sarebbe tempo perso!
Guardate che non parlo dell’onestà morale ed intellettuale dei singoli candidati, che io do per scontata, una necessaria precondizione, ma al fatto che nelle contrade d’Italia si potrebbero nei prossimi giorni indistintamente incontrare un candidato del Partito Democratico che si scatena pro Palestina contro Israele, ed un altro candidato del medesimo Partito Democratico che ne difende a spada tratta il diritto ad esistere.
O uno che non intende inviare armi agli Ucraini, di fatto abbandonandoli nelle mani di quel gentiluomo di Putin, a fianco di un compagno di Partito che invece spedirebbe a Kiev missili e munizioni senza limiti.
Badate bene che questo non è solo un problema del Pd, perché contraddizioni sono presenti un po’ in tutti i Partiti, anche se è vero che esso raggiunge il top con Elly Schlein, che ha palesemente scelto candidati per cercare consenso a sinistra (pacifisti, centri sociali, movimenti studenteschi), visto che con le sue proposte, ed i suoi discorsi, ha oggettive difficoltà ad allargarsi al centro.
D’altro canto, vista con l’ottica dei “Capi”, a cosa serve avere a Bruxelles gente esperta in qualche materia specifica, che parli fluentemente almeno l’inglese, che sia in grado di muoversi nelle Commissioni senza fare la figura di Totò e Peppino a Milano (noio vulevan savuar..), se alla fine quando c’è da votare o prendere qualche posizione, si telefona a Roma e il Capo ti dice, o ti impone, cosa dire e cosa fare?
Ed al riguardo mi sto ancora chiedendo come sia possibile che, rispetto al nuovo Patto di Stabilità, i nostri Partiti, nessuno escluso, al Parlamento Europeo abbiano votato “no” o si siano astenuti (compresi quelli dell’attuale Governo), mentre qualche giorno dopo a livello di Esecutivi comunitari il patto sia passato all’unanimità, quindi anche con il voto a favore del Governo italiano.
Roba da neurodeliri!
Tornando al Bar di Guerre Stellari, cioè alle liste, appurato che di esperti e specialisti in qualche materia non se ne vedono tanti, il campionario spazia sull’universo mondo, meglio su tutte le posizioni possibili ed immaginabili.
A partire dai “pacifisti” e dai sostenitori del “disarmo”, categoria che in questa tornata elettorale sembra fare la parte del leone.
E si va dal giornalista che si è sempre distinto su posizioni pacifiste senza se e senza ma, e che paragona l’aborto alla pena di morte, ad un’intera lista costruita con “anime belle”, a Giuseppe Conte che, per rompere un po’ le palle a tutti, sul simbolo assieme alle 5Stelle ci ha addirittura piazzato la parola “Pace”.
Tutti questi Gandhi in sedicesimo, questi “affetti da misticismo”, che forse si sentono appagati ed in pace con Dio e gli uomini soltanto per aver marciato insieme da Perugia ad Assisi, mi dovrebbero una buona volta spiegare (ma anche agli italiani eh!) perché quell’uomo di pace che risponde al nome di Vladimir Putin di pace non sembra proprio volerne parlare, in quanto per lui trattativa equivale a resa dell’Ucraina.
C’è una strana convergenza sul tema “Pace”, a mio avviso un po’ pelosa, che vede confluire sulle stesse posizioni residuati di estrema destra anti occidentale ed anti Nato, appunto con la galassia gauchiste delle anime belle, che non intendono capire che per fare la pace bisogna essere almeno in due, e che neppure San Francesco ai suoi tempi è riuscito a fermare le guerre.
In pratica un mix di francescanesimo e marxismo, mescolati e shakerati al “Bar di Guerre Stellari”.
Resta da vedere come reagiranno gli elettori, anche se l’unica vera variabile a mio avviso resta sempre l’astensionismo, che cresce anno dopo anno, sintomo evidente non solo di disaffezione e di sfiducia per la politica, ma anche della mancanza di un’offerta “votabile”.
E così vedremo il 9 giugno ed i giorni seguenti le solite dichiarazioni secondo cui “tutti hanno vinto”, senza mai affrontare di petto i problemi veri del Paese, in primis quello del debito fuori controllo.
Qualcuno si incazzerà, ma il primo paragone che mi viene in mente sono i “descamisados peronisti argentini”, che per non aver mai voluto confrontarsi con la realtà, si sono abbeverati per decenni alle menzogne, alle promesse roboanti, ed ai sussidi di Peron e di Evita, e poi dei loro successori, riuscendo così a trasformare l’Argentina da uno dei Paesi più ricchi ad uno del Terzo mondo.
In questo atteggiamento io trovo appunto qualche somiglianza con noi italiani, un popolo che, pur di non dover affrontare gli annosi problemi del Paese, è disposto ad ipotecare il futuro dei propri figli e nipoti in cambio di bonus di tutti i tipi, come se non ci fosse un domani.
Disposto in altre parole a rimanere “suddito” pur di non sentirsi dire la verità, ed avere un sussulto di dignità, come dovrebbe fare un popolo maturo ed adulto.
Il risultato lo stiamo vedendo: è il bar di Guerre Stellari, ed è inutile poi lamentarci se in Europa contiamo meno degli altri. E’ colpa nostra!
Ah, a proposito, quando andrete al seggio: “Che la forza sia con voi!”