Polemica sulla preghiera musulmana a Villa Fabris di Thiene: botta e risposta fra Pretto (Lega) e il sindaco Michelusi
Riceviamo e pubblichiamo due comunicazioni. La prima del deputato leghista Erik Pretto e la seconda del sindaco di Thiene Giampi Michelusi.
“Ho appreso con sconcerto e profondo rammarico di quanto accaduto questa mattina a Thiene, dove il parco di Villa Fabris è stato concesso per una preghiera comunitaria musulmana, durante la quale le donne sono state nascoste dietro ad un recinto improvvisato, tenendole divise dagli uomini. Per la nostra cultura e per i princìpi su cui si fonda, è inaccettabile che uomini e donne vengano mantenuti forzatamente separati nel corso di manifestazioni in luoghi pubblici, anche grazie a battaglie di civiltà che negli anni hanno plasmato le nostre comunità. Per questo motivo ritengo che gli spazi pubblici debbano essere concessi esclusivamente a coloro i quali dimostrino di aver effettuato un percorso di piena integrazione nella nostra società, accettando i nostri valori ed il nostro stile di vita. Mentre in alcuni Comuni del nostro Paese i cittadini vengono costretti a sottoscrivere fumose dichiarazioni ideologiche per una semplice richiesta di occupazione di suolo pubblico, ad alcuni extracomunitari viene concessa ogni cosa. Credo che su queste tematiche sia necessario avviare quanto prima una seria riflessione”.
Risponde il sindaco
“Rispondo al comunicato stampa del 16 giugno scorso dell’on Erik Pretto in cui il deputato vicentino dichiara: “Ho appreso con sconcerto e profondo rammarico di quanto accaduto questa mattina a Thiene. Il parco di Villa Fabris è stato concesso per una preghiera comunitaria musulmana, durante la quale le donne sono state nascoste dietro ad un recinto improvvisato, tenendole divise dagli uomini”.
Nel meravigliarmi “per lo sconcerto e il profondo rammarico” dell’onorevole su una questione che viene sistematicamente sollevata a livello nazionale dalla parte politica attualmente al governo, rilevo che quanto accaduto non viola alcuna norma di legge o di regolamento.
Faccio presente, inoltre, che è stata divulgata la notizia riferita al solo momento di preghiera, omettendo che ad esso è seguito un momento conviviale tutti insieme e questa è un’ignobile estrapolazione di comodo.
Riporto, invece, in proposito le recenti parole del Presidente Sergio Mattarella: “La Costituzione ci ricorda che tutte le confessioni religiose sono libere davanti alla legge, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. La libertà religiosa è uno dei fondamenti della convivenza, riconosciuta dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite. La promozione del mutuo rispetto tra fedi e culture, elemento della coesione sociale della nostra comunità, sollecita l’esercizio di una responsabilità condivisa per il bene comune”.
In questo momento storico, fomentare odio razziale per meri scopi propagandistici è estremamente pericoloso e miope. Ritengo che il ricorso a tali espedienti serva a distogliere l’opinione pubblica dai reali problemi che affliggono Comuni e Cittadini e da un percorso necessario, faticoso ma ineludibile di dialogo e progresso civile“.