Il San Bortolo di Vicenza festeggia una doppia donazione
Si è svolta oggi la presentazione delle donazioni: 4 manichini
per le esercitazioni del personale del servizio di emergenza e una nuova postazione di analisi
per la diagnosi delle patologie genetiche del feto
Sono state presentate questa mattina due nuove importanti donazioni della Fondazione San Bortolo all’ospedale di Vicenza, a beneficio del Suem 118 e della Unità Operativa Semplice Dipartimentale Diagnostica Genetica e Genomica, per un valore complessivo di oltre 86 mila euro.
«Ancora una volta ringraziamo la Fondazione San Bortolo e i suoi sostenitori – commenta la dott.ssa Patrizia Simionato, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica. Sono numerose le dotazioni della Fondazione che concorrono ad incrementare i consistenti investimenti in tecnologia che ogni anno l’Azienda Sanitaria prevede nel proprio Piano Investimenti. La donazione presentata oggi è doppia e va a potenziare le dotazioni della nostra Azienda in due ambiti molto diversi, evidenziando così in modo implicito la molteplicità degli ambiti di intervento della nostra Azienda per la salute e l’assistenza sanitaria ai cittadini. Ambiti che presidiamo mettendo in campo ogni giorno risorse di grande rilievo sia sul piano delle professionalità sia in termini di strumenti e apparecchiature ad alta tecnologia».
«Questi due interventi a supporto di due servizi ospedalieri molto diversi, il pronto intervento Suem 118 e il laboratorio di Genetica, sono stati realizzati in poco più di un mese – racconta Franco Scanagatta Presidente della Fondazione San Bortolo -. Siamo riusciti ad essere subito operativi grazie al contributo di tutti i cittadini e delle aziende che hanno voluto destinarci il 5 per mille, una risorsa importantissima per poter garantire alle nostre eccellenze sanitarie un supporto fondamentale permettendo loro di migliorare efficienza e preparazione grazie a strumentazioni all’avanguardia».
Nuovi manichini per la formazione del personale del Suem 118
Per quanto riguarda il Suem 118, la donazione consiste in 4 manichini all’avanguardia per la formazione professionale e le esercitazioni degli operatori, insieme ad un kit di simulazione che consente di riprodurre il funzionamento degli equipaggiamenti elettromedicali sincronizzati con le procedure terapeutiche, sia nella rianimazione cardio-polmonare avanzata che nella gestione del paziente politraumatizzato. In questo modo il personale può esercitarsi su tutte le principali manovre e procedure di assistenza nelle situazioni di emergenza, verificando in tempo reale gli effetti delle proprie azioni. Una donazione importante (il valore è pari a oltre 46 mila euro) che rientra nell’ambito di un obiettivo più ampio, come spiega il dott. Federico Politi, Direttore della Centrale Operativa SUEM di Vicenza: «La creazione di un Centro interno per la Formazione Didattica in emergenza dedicato al personale, anche per poter svolgere internamente tutti i corsi e aggiornamenti in merito alla formazione prevista per il personale secondo le normative. La nostra Centrale Operative 118 è già dotata di una sala formazione e di istruttori qualificati nelle varie discipline, come l’assistenza avanzata al trauma, il supporto al trattamento cardiologico, o per il paziente con patologie medico metaboliche, o ancora gli interventi in eventi incidentali di massa, la risposta ad eventi chimici batteriologici e radioattivi ed altre situazioni ancora, tra cui il recupero di pazienti in ambienti difficili. I nuovi manichini ci consentiranno un notevole salto di qualità, che si traduce in un beneficio nelle competenze acquisite dal personale».
Diagnosi delle patologie genetiche del feto
L’altra donazione presentata questa mattina, del valore di 40 mila euro, riguarda una nuova postazione di analisi citogenetiche per il reparto UOSD Diagnostica Genetica e Genomica, che va ad incrementare la dotazione altamente tecnologica già in dotazione nel Laboratorio Analisi di Genetica e Genomica e sarà impiegata per lo studio della mappa cromosomica (cariotipo) nelle pazienti gravide sottoposte a villocentesi o amniocentesi per escludere patologie del feto, o in pazienti con sospette patologie genetiche.
Fiore all’occhiello della nuova postazione (che comprende un computer, monitor alta risoluzione e il software) è un sofisticato sistema di intelligenza artificiale, come spiega il dott. Omar Perbellini, responsabile dell’U.O.S.D. di Diagnostica Genetica e Genomica: «L’impiego degli algoritmi di intelligenza artificiale permetterà di ridurre di oltre il 60% il tempo necessario per analizzare un cariotipo e di aumentare quindi il numero di analisi citogenetiche che possono essere eseguite in un determinato periodo di tempo.».