NORDEST – Follia in carcere, poliziotti aggrediti e feriti: il più grave ha 35 giorni di prognosi
Carceri ‘incandescenti’, la denuncia del SAPPE: nel Distretto penitenziario del Triveneto, solamente ne primo quadrimestre del 2024, registrati una marea di eventi critici tra le sbarre delle carceri: 257 resistenze ed ingiurie, 14 proteste collettive rumorose con battitura, 13 rifiuti di rientro in cella. Ben 101 i poliziotti feriti con prognosi fino a 7 giorni, 3 dei quali con prognosi di oltre i 20 giorni.
Giornata ad altissima tensione quella vissuta ieri nella Casa circondariale di Gorizia, dove si è consumata una grave e violenta aggressione ai danni di poliziotti penitenziari in servizio. A dare la notizia è Giovanni Altomare, segretario per il Friuli-Venezia Giulia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “È estremamente pesante e grave il bollettino di quanto accaduto ieri, martedì 25 giugno, nella Casa circondariale di Gorizia dove un detenuto con gravi problemi psichiatrici, in passato ricoverato presso il Reparto osservazione psichiatrica del carcere di Verona e sottoposto a TSO, dopo il colloquio con lo psicologo è tornato nella Sezione detentiva di appartenenza e, prima ha distrutto il posto di sorveglianza con un piede di un tavolino, e poi si è scagliato con inaudita ferocia contro l’Agente di Polizia Penitenziaria di servizio ed i colleghi intervenuti a difesa e supporto. Cinque poliziotti, tra i quali il vice Comandante, sono poi stati refertati per le gravi violenze subìte con prognosi dai dieci ai trentacinque (!) giorni di prognosi: un collega, in particolare, sarà sottoposto in settimana ad un intervento chirurgico al gomito”. Il sindacalista esprime “solidarietà e vicinanza ai poliziotti penitenziari di Gorizia, già sottoposti a stress lavorativo per il sovraffollamento del carcere e dei turni massacranti di servizio con straordinari oltre i limiti” e rimarca che “l’energumeno responsabile di queste folli violenze non è nuovo a casi di violenza e distruzione dei beni dell’Amministrazione: questa volta, però, con inaudita ferocia, come fosse indemoniato, si è scagliato contro gli agenti intervenuti per placarne l’ira”.
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “bisognerebbe che i detenuti violenti, che pensano il carcere come luogo di villeggiatura dove poter commettere reati, vengano trasferiti immediatamente fuori regione. Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un cambiamento sociale, dove il male è visto come bene e viceversa, dove all’esterno del carcere il reato è cattivo ed all’interno chi ha commesso reato sia buono. È giunto il momento di dire basta al finto buonismo, I detenuti che trasgrediscono le regole o peggio ancora che aggrediscono la Polizia Penitenziaria devono essere perseguiti a norma di legge ma soprattutto scardinati dal contesto ove si sentono appoggiati da altri reclusi amici e quindi forti di questo, non esitano a commettere altri reati”. E’ un ‘fiume in piena’ il leader nazionale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria: “Il responsabile delle inaccettabili aggressioni ai colleghi di Gorizia è un soggetto con problemi psichiatrici. Sono anni che il SAPPE denuncia, ma sembrano essere tutti sordi, che una delle gravi criticità del sistema penitenziario è proprio quella connessa alla presenza dei troppi detenuti con problemi psichiatrici riversati nelle carceri dopo la chiusura degli OPG; soggetti spessissimo protagonisti di atti violenti contro i poliziotti penitenziari, come avvenuto a Gorizia. E questo problema andrebbe affrontato rapidamente, con la disponibilità di strutture esterne che si facciano carico della gestione dei detenuti malati mentali (le REMS, attualmente assolutamente insufficienti)”.
“Bisogna intervenire con celerità, a tutela dei poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del SAPPE e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione”, evidenzia Capece, che fornisce cifre allarmanti: “Nel Distretto penitenziario del Triveneto, nel solo primo quadrimestre del 2024, sono stati registrati una marea di eventi critici tra le sbarre delle carceri: 257 resistenze ed ingiurie, 14 proteste collettive rumorose con battitura, 13 rifiuti di riento in cella. Ben 101 i poliziotti feriti con prognosi fino a 7 giorni, 3 dei quali con prognosi di oltre i 20 giorni”. Torna quindi a sollecitare “provvedimenti urgenti”, a cominciare da “un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere”. “Serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, conclude: “il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e gli organi istituzionali competenti devono assumersi le responsabilità ed attuare, ognuno per la parte di propria competenza, azioni mirate a dare garanzia di intervento al corpo di Polizia penitenziaria che opera nell’ultima trincea della giustizia, il carcere. Il SAPPE valuterà ogni forma di tutela, anche in sede giudiziaria, dei colleghi aggrediti e minacciati”.