12 Luglio 2024 - 11.37

VENETO – Bar, ristoranti, autolavaggi… scoperti 30 lavoratori in nero

Nel corso degli ultimi tre mesi i militari del Comando Provinciale di Padova hanno intensificato i controlli di polizia economico-finanziaria volti a riscontrare l’osservanza delle norme in materia di tutela del lavoro.

Gli accertamenti hanno interessato diversi operatori economici in città e in provincia e hanno permesso di individuare 30 lavoratori in nero e 7 irregolari.

Nello specifico, i Finanzieri del Gruppo di Padova, a seguito di autonoma attività info-investigativa, hanno effettuato accessi presso diverse attività commerciali operanti soprattutto nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, nonché dell’autolavaggio, situate nel territorio della provincia patavina, all’esito dei quali sono stati identificati 10 lavoratori in nero, impiegati in assenza della preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, e 4 lavoratori irregolari, assunti in forza di un contratto di lavoro “a chiamata” senza la preventiva comunicazione di inizio della prestazione lavorativa a cura del datore di lavoro.

A conclusione di mirate attività ispettive svolte nei confronti di pubblici esercizi e imprese operative nel settore della ristorazione, del tessile e dei servizi alla persona, site nella bassa padovana, la Compagnia di Piove di Sacco ha individuato altri 3 lavoratori in nero e 1 irregolare, mentre la Compagnia di Este ha accertato violazioni per 6 lavoratori senza contratto presso bar, pasticcerie e ristoranti.

Per quanto riguarda il territorio del nord della provincia, la Compagnia di Cittadella ha intensificato i controlli nei confronti di soggetti economici attivi sempre nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, identificando 11 lavoratori in nero e 2 irregolari.

I controlli in rassegna hanno consentito di segnalare al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro le violazioni sopra riepilogate, le cui sanzioni amministrative cumulative sono ricomprese tra un minimo di circa 106 mila euro e un massimo di oltre 540 mila euro, permettendo di adottare 8 provvedimenti di sospensione dell’attività, in ragione dell’impiego di personale non registrato in misura pari o superiore al 10% del totale dei lavoratori presenti sui luoghi ispezionati.

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