VENETO – Raffica di interventi in montagna: recuperati 3 ultrasettantenni infortunati e due giovani
Attorno alle 13.15, su segnalazione del padre, il Soccorso alpino di Cortina è stato allertato per un escursionista vicentino di 25 anni colto da malore lungo il sentiero 443 che conduce al Passo Giau. Una squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza è salita assieme al personale sanitario della Croce Bianca dove si trovava il ragazzo. Dopo averlo caricato in barella, i soccorritori lo hanno trasportato un quarto d’ora a piedi e trasferito nell’ambulanza, diretta per i dovuti controlli all’ospedale di Cortina.
L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è stato invece inviato al Rifugio Vandelli per un infortunio nei pressi del lago del Sorapis. Atterrati in piazzola, i soccorritori hanno raggiunto poco distante un’escursionista, che era scivolata riportando un trauma al ginocchio, che non le permetteva di stare in piedi. La donna, 63 anni di Verona, è stata fatta salire sull’eliambulanza e portata al Codivilla. Verso le 14 una squadra del Soccorso alpino del Centro Cadore è intervenuta sul sentiero 272 per il Rifugio Baion, in aiuto di una 74enne di Vedelago (TV) non in grado di proseguire per un infortunio alla gamba, pur sorretta dalla figlia. La donna è stata imbarellata da una squadra e da un soccorritore casualmente sul posto, portata fino alla jeep e da lì condotta all’ospedale di Pieve di Cadore.
Falco è poi volato lungo il sentiero 680 che conduce al Rifugio Padon, dove con un verricello ha recuperato una escursionista che si era fatta male dopo essere scivolata. La 70enne di Padova, che aveva anche perso i sensi per il dolore al ginocchio, è stata trasportata all’ospedale di Agordo. Attorno alle 15.30 dei ragazzi hanno chiamato il 118, poiché mentre si trovavano in forcella hanno sentito delle richieste di aiuto provenire dalla normale dell’Antelao, senza riuscire a individuare la persona che gridava. La Centrale è stata poi attivata dallo stesso escursionista in difficoltà, che però non è riuscito a dare alcuna indicazione perché si è subito scaricata la batteria del telefono. Falco ha quindi sorvolato l’area attorno alla via di risalita, finché, fuori sentiero, non ha individuato l’uomo, un 33enne di Catania, che ha poi detto di essere finito lì seguendo un tracciato Gps. Issato a bordo dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 40 metri, l’escursionista è stato lasciato al Rifugio Galassi.