Pazienti diabetici: mancano farmaci, che fare?
All’origine delle difficoltà la scoperta dell’efficacia di alcune molecole anche per altre categorie di pazienti. La presidente di Federfarma Vicenza Daniela Giovanetti: «Il problema è sempre più evidente. Grande lavoro delle farmacie in collaborazione con le Aziende socio-sanitarie e i Medici per garantire comunque la terapia ai pazienti». Circa 50 mila i malati in provincia di Vicenza
Dulaglutide e Semaglutide: i loro nomi sono per lo più sconosciuti al grande pubblico, ma sono le molecole essenziali rispettivamente per la produzione di farmaci come Trulicity ed Ozempic. Si tratta di farmaci utilizzati in modo continuativo dai pazienti diabetici, essenziali per mantenere il loro equilibrio metabolico, ma sempre più spesso introvabili. Una problematica che nella nostra provincia tocca potenzialmente circa 50 mila pazienti, tanti sono i vicentini affetti da diabete nelle sue vare forme.
A lanciare l’allarme è la dott.ssa Daniela Giovanetti, presidente di Federfarma Vicenza: «Sempre più spesso i colleghi farmacisti ci segnalano difficoltà nel fornire ai pazienti diabetici le terapie prescritte, che distribuiamo per conto delle Aziende sanitarie, dunque ci vengono fornite dalle farmacie ospedaliere previa presentazione della prescrizione da parte del paziente, entro 24 ore o anche meno nei casi di urgenza. È un sistema molto razionale, perché garantisce l’appropriatezza della terapia e ottimizza le scorte dei famaci, ma si sta inceppando perché alcuni di questi farmaci sono quasi introvabili. L’AIFA stessa in una nota ha stilato un elenco di molecole e dunque di farmaci riconosciuti come “cronicamente mancanti e indisponibili” in Italia almeno fino alla fine dell’anno. È dunque una situazione della quale non hanno colpa né le farmacie, né le aziende sanitarie: vogliamo richiamare l’attenzione sul tema non per fare polemica, ma perché è giusto che i cittadini siano consapevoli del tema, anche per evitare che girino inutilmente da una farmacia all’altra»
A determinare la carenza di queste molecole non è tanto la moda, già emersa in passato, dell’utilizzo di questi farmaci allo scopo di dimagrire, quanto l’allargamento dei loro utilizzi in ambito clinico: «Recenti studi hanno dimostrato che alcune di queste molecole possono avere anche un’efficace funzione di cardio e nefro protezione, di conseguenza sempre più spesso vengono prescritti anche ad altre categorie di pazienti oltre ai diabetici, aumentando così la richiesta in un momento storico dove già vi era scarsa disponibilità».
In questi casi, l’obiettivo è sempre e comunque garantire ai pazienti una terapia efficace e minimizzare i disagi: «A seconda del tipo di farmaco che risulta carente possiamo attivare percorsi differenti: il paziente può essere rimandato all’ospedale per l’erogazione del farmaco, oppure possiamo contattare il suo medico curante affinché valuti la possibilità di un cambio di prescrizione, perché alcuni farmaci sono carenti in alcuni dosaggi ma più facili da reperire in altri, o eventualmente sempre il medico o lo specialista può considerare un cambio di terapia adottando farmaci che sfruttano molecole differenti. Su questo vi è un dialogo continui tra medici e farmacisti. È importante che i cittadini, di fronte a queste difficoltà, non si scoraggino ma abbiano fiducia nel sistema».